Emanuele Rigo | 16.10.2014 09:04
Mentre gli Stati Uniti hanno intensificato gli attacchi aerei a supporto dei Curdi nella battaglia di Kobane contro le milizie dell’IS e i mercati finanziari di mezzo mondo azzerano di fatto i guadagni dell’ultimo anno, un’altra guerra si sta combattendo da qualche settimana: la guerra del petrolio. Gli Stati Uniti, dopo anni di trivellazioni timide e moderate, hanno ripreso a estrarre greggio in grande quantità con l’effetto immediato di diventare il primo produttore mondiale con 15.9 milioni di barili al giorno superando tutti i produttori mediorientali che minacciano contromisure per mantenere la propria fetta di mercato. L’effetto immediato è stato mettere la Russia del presidente Putin in serissima difficoltà: la continua contrazione dei prezzi, mantenuti virtualmente bassi da un aumento smodato dell’offerta, rischiano di portare le casse di Mosca sull’orlo del baratro visto che il petrolio è la prima voce di esportazione dell’economia sovietica. L’effetto della guerra finanziaria in atto e delle politiche di chiusura del Cremlino sul Rublo è stato devastante e si stima che la banca centrale russa abbia già subito un salasso di 6 miliardi di dollari per mantenere il tasso di cambio sotto controllo. Ma gli effetti della guerra del petrolio si stanno ripercuotendo anche sull’economia americana, dove i produttori subiscono lo stesso effetto negativo sperimentato dalla Russia, sia sugli equilibri internazionali. Senza ovviamente dimenticare l’effetto deflattivo che la diminuzione dei prezzi dell’energia hanno sugli indici inflazionistici globali, che sono gli osservati speciali di tutte le banche centrali del mondo e su cui esse delineano le misure di politica monetaria.
Market Movers
Alle 11:00 il dato sull’inflazione in Europa atteso a 0.3% stabile rispetto al precedente.
Alle 14:30 negli Stati Uniti il dato sulle nuove richieste di sussidi attesi in lieve aumento a 290 mila unità rispetto al precedente a 287 mila. Alle 15:15 la produzione manifatturiera attesa in recupero a 0.4% rispetto al -0.1% della lettura precedente. Alle 16:00 l’indice Philly FED manifatturiero atteso a 20.0 di poco inferiore al dato precedente a 22.5. Alla stessa ora conferenza stampa del membro del FOMC Kocherlakota e alle 19:00 di Bullard.
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