Analisi titoli azionari del settore petrolifero

 | 11.12.2023 09:22

Analizziamo l’andamento e le dinamiche del petrolio, uno dei driver principali e fondamentali per le economie globali e i suoi andamenti ciclici non solo macroeconomici ma anche microeconomici riferiti quindi alle singole società che operano in questo settore.
Vediamo una panoramica sul WTI e successivamente passiamo all’analisi di alcuni importanti titoli azionari del settore.
La mia visione da tanti mesi è nota, tra chi ha avuto modo di seguire e leggere tutti i miei articoli fin dall’inizio, sul mercato del petrolio e il suo andamento di prezzo tanto che avevo segnalato una serie di target price che sono stati tutti raggiunti, compreso l’ultimo target quello più appetibile e ambizioso, che avevo segnalato a inizio giugno come mia view di medio periodo a 95 dollari, prezzo raggiunto a fine settembre.
Successivamente i fattori globali come l’aumento delle scorte di greggio statunitensi, l’incerta domanda di petrolio della Cina e la crescita della produzione non OPEC, che contribuiscono ovviamente all’andamento del prezzo del petrolio, hanno poi causato una discesa dei prezzi in questo ultimo periodo. La forte instabilità e incertezza che ne è seguita, dovuta alla volatilità e alla speculazione, ha poi fatto il resto riportando il petrolio su livelli supportivi statici importanti. Dal punto di vista speculativo, non di poco conto, da evidenziare i punti di vista e di prezzo di alcuni attori principali ovvero Arabia Saudita che spinge per avere prezzi del petrolio molto alti a seguito delle loro riforme e dei loro futuri investimenti e gli Stati Uniti che invece vogliono mantenere i prezzi del petrolio bassi, per motivi inflazionistici certamente ma anche e soprattutto come punto di vista politico e punto di forza elettorale dell’attuale Presidente Biden come campagna in vista delle elezioni presidenziali americane nel 2024.
I membri dell’Opec+ hanno concordato nell’ultima riunione di effettuare ulteriori tagli volontari alla produzione di petrolio nel 2024 in un tentativo sempre più difficile di sostenere il mercato, ma i prezzi del greggio sono diminuiti a causa dei segnali di tensioni in corso nel gruppo.
L’Arabia Saudita si è impegnata ad estendere il taglio volontario esistente di 1 milione di barili al giorno fino alla fine del primo trimestre 2024, mentre la Russia ha affermato che intensificherà la riduzione volontaria delle esportazioni già esistente da 300.000 a 500.000 barili al giorno, poiché il gruppo cerca di compensare un’economia globale altalenante e l’aumento delle forniture da parte dei produttori rivali. Ma con un passo insolito i funzionari dell’Opec hanno affermato che ulteriori tagli volontari, progettati per portare la riduzione totale al di sopra dei 2 milioni di barili al giorno o circa il 2% dell’offerta mondiale, saranno annunciati a tempo debito dai singoli membri piuttosto che dal segretariato.
I membri africani, tra cui Angola e Nigeria, si sono opposti ai tentativi di frenare la loro produzione mentre tentavano di rilanciare i loro settori petroliferi dopo anni di sotto investimenti e cattiva gestione. L’Opec ha affermato che Angola, Nigeria e Congo hanno tutti abbassato le loro linee di base di produzione, il livello da cui vengono calcolate le quote di produzione. Nessun membro dell’Africa subsahariana ha offerto ulteriori tagli volontari. Inoltre, si prevede che la produzione non-OPEC rimarrà solida, con la compagnia energetica statale brasiliana, Petrobras, ad esempio che prevede investimenti significativi per aumentare la produzione. Ciò potrebbe contribuire all’offerta globale di petrolio, limitando potenzialmente i movimenti al rialzo eccessivo dei prezzi ma ciò non è sicuro nella pratica per tutti i discorsi fatti poc’anzi e non solo. Le dinamiche e le variabili sono tante e in continua evoluzione in questo mercato.