Assicurazioni Generali: analisi del titolo e due strategie per i mesi a venire.

 | 05.07.2023 15:03


Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. Nell’articolo di oggi andremo ad analizzare una società italiana operante nel settore assicurativo, tra le più note nel nostro territorio: Assicurazioni Generali SpA (BIT:GASI). Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

Il gruppo assicurativo triestino, nato in quel di Trieste appunto nel 26 dicembre del 1831 vanta una storia molto lunga (oltre 190 anni dalla fondazione) e si presenta come un leader del settore, sia sul piano nazionale che internazionale. Si conta infatti la presenza del gruppo Generali, anche attraverso altre società facenti parte dell’aggregato, in 50 paesi a livello mondiale. Prima di addentrarci nell’analisi di Assicurazioni Generali diamo uno sguardo a chi sono i principali azionisti della società e quali sono invece le maggiori partecipazioni detenute dal gruppo.

Azionisti principali:
1.     Investitori istituzionali (31,72%)
2.     Mediobanca (BIT:MDBI) (13,10%)
3.     Gruppo Del Vecchio (9,77%)
4.     Gruppo Caltagirone (6,23%)
5.     Gruppo Benetton (4,83%)
6.     Altri (34,35%)

Principali partecipazioni:

1.     Banca Generali S.p.A. (51,029%)
2.     Telco S.p.A. (19,32%)
3.     Sara Assicurazioni (14%)
4.     International Game Technology (3,273%)
5.     Saras (BIT:SRS) S.p.A. (2,26%)
6.     Terna (BIT:TRN) S.p.A. (2,004%)
7.     RCS (BIT:RCSM) MediaGroup S.p.A. (0,989%)
8.     Unicredit (BIT:CRDI) S.p.A. (0,42%)

Come già fatto nel precedente articolo sul titolo Bper Banca (BIT:EMII) inizio trattando il titolo da un punto di vista fondamentale per poi passare ai grafici.
Osservando i documenti di bilancio del titolo si possono evincere alcune cose, alcune banali altre meno, ma in ultima analisi posso già anticipare che la lettura complessiva è positiva (come probabilmente molti di voi si aspettavano già).
Da un punto di vista di stato patrimoniale, e più in dettaglio di elasticità, quello che si scopre è un coefficiente di liquidità notevolmente basso (con un attivo di breve periodo decisamente minore all’attivo immobilizzato); mentre paragonando attivo e passivo di breve periodo notiamo uno scostamento non gradevole in termini di Capitale Circolante Netto (CCN) in quanto le passività di breve assorbono liquidità di più di quanto accade con il ritorno in forma liquida delle attività nel medesimo arco temporale.
Osservando ora i risultati da un punto di vista più ampio possiamo notare un andamento incostante nelle entrare d’esercizio annualizzate: dal 2019 al 2022 gli anni si sono dimostrati piuttosto diversi, soprattutto il 2022, caratterizzato da un netto calo delle entrate. Tuttavia a compensare questo calo c’è stato un proporzionale abbassamento delle spese operative, e il tutto si è puntualmente tradotto in un utile netto in crescita anno su anno (tranne per il 2022, in cui si è verificato un sostanziale pareggio con la performance dell’anno precedente). Osservando gli indici le letture che si traggono sono positive, l’unica nota un po’ opaca è data da un ROA molto vicino allo 0% e al di sotto della media del settore (leggermente; si tratta di un aspetto caratteristico per il settore assicurativo un ROA basso).

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Ma ora passiamo ad altri strumenti, quelli che più abitualmente porto in questa rubrica, ovvero analisi tecnica e stagionalità.