Attenzione: gli spiriti animali sono in libertà

 | 11.03.2024 15:42

Gli spiriti animali sono in libertà

  • Il Bitcoin ha toccato i massimi storici;
  • NFT di pinguini e scimmie a oltre 500k dollari;
  • Azioni praticamente in bancarotta come Carvana (NYSE:CVNA) che si stanno impennando;

Gli investitori non pensano affatto alla macro negli ultimi tempi

Non stanno sovrappesando gli asset con bilanci migliori o con una redditività più elevata, né stanno puntando alle società per il loro profilo di crescita degli utili.

Sono invece impegnati a far salire sulla luna Bitcoin, oro e altri asset che non producono flussi di cassa, nonostante i tassi privi di rischio siano al 5,25%.

È così insolito come sembra?

Non proprio.

Anche nel 1999 e nel 2007 gli spiriti animali si sono scatenati.

Volete indovinare dove si trovavano allora i tassi privi di rischio?

Sì: a nord del 5%.

E non è finita bene.

Ma gli spiriti animali sono difficili da sconfiggere

Sì, è possibile avere un sano drawdown del 4-5% negli indici azionari, ma se si vuole che la marea si inverta è necessario che si verifichino eventi di volatilità macro adeguati.

Diamo quindi un’occhiata ai grandi eventi macro che si profilano davanti a noi.

Dati macro statunitensi e funzione di reazione della Fed:

Questa settimana avremo i nuovi dati IPC degli Stati Uniti per febbraio, che saranno un punto cruciale per fare luce sul processo di disinflazione.

Il mese di gennaio è stato un’aberrazione statistica dovuta alla ripresa stagionale dei prezzi, oppure il percorso disinflazionistico è in fase di stallo?

Nel frattempo, venerdì abbiamo ricevuto un interessante report sul mercato del lavoro statunitense.

All’apparenza, il report sull’occupazione non agricola ha prodotto un altro risultato favorevole alla Fed e ai mercati.

  • 223k posti di lavoro creati nel settore privato
  • Solo 0,1% a marzo crescita dei salari
  • Revisioni al ribasso per quello che sembrava essere un gennaio super caldo.

Ecco il grafico chiave che mostra gli elementi più importanti del rapporto NFP: