Attenzione puntata sulla forza della GBP, vendite aggressive di TRY

 | 16.06.2014 13:38

Forex News and Events

La propensione al rischio è in calo in scia all’escalation delle tensioni in Iraq. Le materie prime non metallifere, il petrolio e i metalli preziosi hanno aperto la settimana in territorio positivo, le valute dei mercati emergenti oggi vengono vendute contro l’USD; mentre scriviamo, la lira turca accusa le perdite più pesanti della seduta. Il governatore della Banca Centrale di Turchia (BCT) Basci ha inviato segnali aggressivi in vista della riunione di politica monetaria della prossima settimana (nonostante le pressioni politiche a favore di tassi più bassi), facendo scendere lievemente le tensioni mattutine sulla lira. Nel Regno Unito, la sterlina ha compiuto un rally, raggiungendo nuovi massimi contro EUR e USD. I livelli tecnici fanno suonare l’allarme di “ipercomprato”.

I livelli tecnici della GBP fanno suonare l’allarme di “ipercomprato”

All’apertura dei mercati europei, il cable si è impennato brevemente a 1,7011, dopo che il vice governatore della BoE Bean ha dichiarato che tassi più alti dovrebbero essere visti positivamente, come un segnale di un ritorno alla normalità per l’economia. La curva dei titoli del Tesoro britannici è diventata più ripida: i rendimenti dei titoli a due anni si sono impennati al massimo da tre anni, quelli dei decennali hanno raggiunto i massimi da due mesi. Il complesso GBP risente di discrete pressioni all’acquisto dopo i commenti dei funzionari della BoE che alludono ad aumenti dei tassi anticipati. Anche se il trend rialzista sta acquisendo slancio, il cable si avvicina a condizioni d’ipercomprato: l’RSI è al 67%, la banda di Bollinger superiore a 30 giorni staziona a 1,6989. Prevediamo offerte correttive per combattere la forza del cable sotto 1,7043 (massimo da cinque anni), man mano che i mercati assorbiranno la crescente domanda di GBP.

Contro l’EUR, l’RSI indica una GBP fortemente ipercomprata, quindi, dal punto di vista tecnico, urge una correzione al rialzo di breve termine. L’RSI a 30 giorni per la coppia EUR/GBP è al 18%, un quadro tecnico visto l’ultima volta a maggio 2012, quando imperavano forti tensioni politiche nell’Eurozona. (Breve riepilogo storico: in Grecia, i due partiti pro-salvataggio non erano riusciti a vincere le elezioni, in Francia François Hollande aveva sconfitto lo sfidante pro-europeista Nicolas Sarkozy). Allora, dopo una correzione di breve termine, gli orsi dell’EUR/GBP si erano rafforzati con determinazione al ribasso, raggiungendo quota 0,77552 (spot minimo dell’EUR/GBP da ottobre 2008). Alla luce della divergenza fra le prospettive di politica monetaria di BoE e BCE, s’intravede un corso simile per l’EUR/GBP. I punti forward a un mese sono saliti ai massimi da otto mesi, e ciò lascia pensare che un euro relativamente a buon mercato trovi acquirenti, mentre sono in graduale calo le inversioni di rischio a un mese per l’EUR/GBP, perché intervengono prezzi d’esercizio più bassi.

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Basci: “La BCT non è un patronato”

La lira turca è stata venduta aggressivamente in scia all’escalation delle tensioni sul confine orientale. Inoltre, (di nuovo) è stato ucciso un adolescente con un colpo alla testa durante le proteste nella città di Adana, nel sud della Turchia; in vista delle elezioni presidenziali, persistono le tensioni politiche fra cittadini pro- e anti-governativi. In questo clima di rischio, il governatore della Banca Centrale di Turchia (BCT) si trova chiaramente in una situazione difficile. Da una parte le crescenti pressioni inflattive, dall’altra le forti pressioni per applicare tassi più bassi da parte del partito al potere AKP, e la scorsa settimana Basci ha assistito alla sostituzione dei funzionari della BCT. Manteniamo la nostra impostazione prudente rispetto alla TRY e agli asset in TRY, vista la flessibilità limitata della BCE (e la sua indipendenza discutibile) nel gestire la volatilità. Nel suo intervento a Konya di oggi, il governatore Basci ha detto che la BCT deve convincere i mercati che l’inflazione dovrà scendere per far sì che i tassi possano scendere, e ha aggiunto che i tassi saranno aumentati se ciò sarà necessario per garantire stabilità. Basci ha aggiunto che la debolezza della lira equivale a 3 punti del tasso d’inflazione turco e che l’inflazione dovrebbe scendere al 5% prima della fine del suo mandato il prossimo anno e che potrebbero esserci altri tagli dei tassi se le prospettive d’inflazione miglioreranno (a nostro avviso, la Turchia ancora non è in questa posizione, visto che le cifre sull’inflazione a/a si avvicinano al 10%). Basci ha poi aggiunto che la BCT non è un patronato.

Il 24 giugno la BCT annuncerà la sua decisione. Viste le pressioni a vendere sulla lira, l’aumento della volatilità sulla TRY e le forti dinamiche inflattive, secondo noi i tassi dovrebbero essere corretti al rialzo, anche se rileviamo che, per la riunione del comitato di politica monetaria (CPM) della prossima settimana, i mercati mettono in conto un taglio misurato del tasso.