AUD in rialzo dopo la RBA; lira, rand e real rimangono sotto pressione

 | 03.03.2015 12:11

h2 Forex News and Events/h2

Dopo il taglio del tasso della PBoC e il mantenimento, a sorpresa, dello status quo da parte della RBA, la parola passa alle banche centrali di Canada e Brasile (mercoledì), alla Banca d’Inghilterra e alla Banca Centrale Europea (giovedì).

A sorpresa, la RBA ha deciso di non abbassare il suo tasso di riferimento al 2,0%, pur affermando che, nei prossimi mesi, un allentamento della politica potrebbe rivelarsi adeguato. Dal punto di vista strategico, la decisione della RBA è intelligente, visto che le attese di tassi più bassi spingono gli investitori a rinviare le loro attività e a pagare retribuzioni più basse. In effetti, dall’ultimo taglio operato dalla RBA, il mercato occupazionale australiano ha mostrato un certo deterioramento, il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 6,4% a/a e la crescita delle retribuzioni è cresciuta ai ritmi più lenti di sempre. Secondo il governatore Stevens, la forte crescita dei prezzi delle abitazioni ha rappresentato un importante fattore nella decisione di mantenere i tassi invariati, anche se la crescita inferiore al trend e la flessione dei prezzi delle materie prime porteranno molto probabilmente a un nuovo taglio del tasso nei prossimi mesi. L’AUD/USD è salito a 0,7842 (ancora sotto il massimo registrato ieri pari a 0,7845), con un’inclinazione leggermente positiva degli indicatori di trend e momentum. Si prevedono forti offerte a 0,7955/0,8000 (media mobile a 50 giorni / massimo del canale di trend discendente da ottobre 2014 a febbraio 2015 ed esercizio delle opzioni). Il nostro obiettivo di medio termine rimane invariato a 75 centesimi per USD.

Veloce riepilogo su TRY, ZAR e BRL

A febbraio l’IPC primario turco ha subito un’accelerazione più rapida del previsto, passando dal 7,25% al 7,55% a/a, l’IPC di fondo è sceso invece inaspettatamente al 7,73% a/a, rispetto all’8,63% a/a registrato un mese fa. I risultati contrastanti dell’IPC fanno aumentare le apprensioni sul mercato, perché probabilmente il miglioramento dell’IPC di fondo corroborerà la richiesta del presidente Erdogan e del governo di tassi più bassi per frenare il rallentamento economico. Anche se le cifre sull’inflazione potrebbero essere considerate favorevoli a un abbassamento dei tassi d’interesse, il rischio paese e il potenziale aumento del premio di rischio in Turchia, in vista delle elezioni di giugno, dovrebbero rafforzare la disapprovazione del mercato rispetto a un nuovo intervento sui tassi. L’inclinazione accomandate della politica monetaria della Banca Centrale di Turchia (BCT) non è favorevole con un’inflazione di fondo inferiore al 7,00/7,50% nella prima metà dell’anno.

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Mercoledì la Banca Centrale del Brasile dovrebbe alzare il tasso Selic di altri 50 punti base, portandolo al 12,75%, per raffreddare sia le pressioni inflazionistiche, sia l’interesse a vendere sul BRL. Le previsioni di una politica più restrittiva dovrebbero frenare i corti sul BRL per la prima metà della settimana e addirittura spingere la coppia USD/BRL sotto la linea di base ascendente in atto da due settimane a quota 2,8355. Tuttavia, nella seconda parte della settimana, la direzione dipenderà soprattutto dall’USD in vista del dato sulle buste paga (NFP) di venerdì. Poiché la Fed ha detto che si baserà sui dati, prevediamo che un dato solido sfiderà senza fatica l’area 2,90/92.

I dati USA sul lavoro di venerdì saranno in primo piano anche nei mercati emergenti, mentre tornano a imporsi le pressioni a vendere sul rand sudafricano (ZAR). Nonostante il buon risultato del PIL riferito al quarto trimestre pubblicato la scorsa settimana (4,1% t/t rispetto al 3,8% previsto e dato precedente rivisto al rialzo, dall’1,4% al 2,1%) e l’espansione più rapida del credito privato nel mese di gennaio, il budget sudafricano ha fatto registrare un deficit pari a 29 miliardi, oltre a un deficit della bilancia commerciale pari a 24,2 miliardi. La flessione del rand e il calo dei prezzi delle materie prime dovrebbero continuare a pesare sui termini di scambio almeno nel primo trimestre e spingere intrinsecamente lo ZAR al ribasso nei confronti dell’USD in rialzo. In un orizzonte temporale da 1 a 3 mesi, l’obiettivo è la soglia a quota 12, a continuazione del triangolo ascendente di lungo termine.