Aumenta la stretta della SEC sulle ICO di criptovalute. Cosa c’è da sapere

 | 05.04.2018 15:00

La statunitense Securities and Exchange Commission (SEC), che controlla le piazze di titoli azionari e di opzioni del paese nonché il settore azionario in generale, sta aumentando il severo giro di vite sulle offerte iniziali di valute digitali (ICO) truffaldine, per la violazione delle norme sui titoli azionari.

Da quando il Bitcoin e le altre criptovalute sono diventate di dominio pubblico, gli investitori disponibili ma ingenui, interessati a questa nuova classe di asset, sono diventati un bersaglio.

Ciò significa che, se state pensando di investire in una ICO, è il momento giusto per conoscere meglio quelle che la SEC chiama le 3 R, Rischi, Ricompense e Responsabilità legate a queste offerte.

h3 Compratori in guardia/h3

Per chi non avesse familiarità con le ICO - che sono diventate un modo popolare tra le start-up per raccogliere fondi senza dover fare affidamento ad intermediari come venture capitalist o banche di investimento - una offerta iniziale di valute digitali è la versione nel mondo delle criptovalute di un’offerta pubblica iniziale (IPO) dei titoli azionari. Le ICO vengono a volte chiamate ITO, offerte iniziali di token. E proprio come succede con gli investimenti nelle azioni di un titolo azionario, alcune monete garantiscono agli investitori una partecipazione in un’impresa salutare e in crescita mentre altre rappresentano soltanto un modo per chi le organizza di truffare gli investitori.

All’inizio di questa settimana, la SEC ha accusato Sohrab Sharma e Robert Farkas, cofondatori di Centra Tech, una compagnia che si definisce una start-up di servizi finanziari, di aver architettato una ICO fraudolenta tramite il suo token CTR. La SEC ha accusato i due di aver “orchestrato un’offerta … fraudolenta”.

Questo è solo l’ultimo esempio di una serie di recenti casi avvenuti in una vasta gamma di settori.

Lo scorso ottobre, la SEC ha accusato Maksim Zaslavskiy e due delle sue compagnie di aver venduto titoli non registrati .

Secondo la SEC, Zaslaviskiy avrebbe venduto token digitali che affermava fossero appoggiati da investimenti in diamanti e proprietà immobiliari.

Sfortunatamente per gli investitori, gli asset propinati tramite la REcoin Foundation e la Diamond Reserve Club di Zaslavskiy in realtà non esistevano.

L’accusa comprendeva il fatto che Zaslavskiy avrebbe dichiarato il falso agli investitori, affermando che erano già stati raccolti tra i 2 e i 4 milioni di dollari, quando in realtà la cifra reale ammontava a circa 300.000 dollari.

Un altro recente caso ha visto coinvolto Overstock.com (NASDAQ:OSTK), il negozio online di prodotti come beni per la casa e gioielleria che ha cercato di trasformarsi in una fonte di energia per le criptovalute tramite la sua filiale, tZero.

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Il titolo della compagnia, che aveva iniziato l’anno a 86,90 dollari, è colato a picco.

È crollato del 58% finora quest’anno e alla chiusura di ieri era scambiato a 36,65 dollari.

Questi forti ribassi sono stati causati dal frenetico selloff delle azioni da parte della compagnia stessa per cercare di ripagare i debiti e le attività finanziarie di tZero.

A peggiorare il tutto, i suoi sforzi per raccogliere capitale per tZero tramite una ICO sono al momento sotto indagine da parte della SEC.