Aumenta la volatilità sul forex, gli operatori si concentrano sulla BCE

 | 01.12.2014 14:20

h2 Forex News and Events

Questa settimana riunione della BCE

L’evento principale della settimana è la riunione della BCE di giovedì, cui seguirà la conferenza stampa di Draghi. I dati macroeconomici dell’Eurozona di novembre non sono stati brillanti. La stima sull’IPC primario è scesa allo 0,3% a/a rispetto allo 0,4% precedente, quella riferita all’IPC di fondo si è stabilizzata allo 0,7%. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato all’11,50%. Da quando, lo scorso ottobre, la BCE ha iniziato ad acquistare bond garantiti, gli attivi del bilancio della BCE sono aumentati di 12,723 miliardi di euro. Inoltre, due settimane fa, la BCE ha annunciato l’inizio degli acquisti di ABS, nei prossimi giorni dovrebbero essere diffusi maggiori dettagli sull’operazione. Malgrado l’aggressiva espansione del bilancio, la trasmissione all’economia reale rimane decisamente insoddisfacente. I funzionari di maggior rango della BCE, fra cui citiamo il presidente Draghi e il vice presidente Constancio, hanno detto esplicitamente che, se gli attuali acquisti di asset privati e le operazioni TLTRO non basteranno a far salire l’inflazione e le previsioni d’inflazione, la BCE amplierà i guadagni, includendo una gamma di asset più ampia, sottintendendo acquisti di debito pubblicato attraverso un QE in stile Fed. La correlazione in essere a 40 giorni continua a superare il 50%, soprattutto perché gli operatori continuano a mettere in conto un QE. Siamo curiosi di sentire cos’avrà da dire Draghi durante la conferenza stampa mensile di giovedì. Considerando che i tassi della BCE sono già ai minimi, alla riunione di questa settimana la banca dovrebbe mantenere lo status quo; un intervento ulteriore, se davvero ci sarà, dovrebbe arrivare dallo strumentario non convenzionale. Tendiamo, però, a pensare che la BCE si darà ancora un po’ di tempo, per vedere gli effetti dell’attuale espansione, prima di procedere con nuovi stimoli. Ciò nonostante, non possiamo escludere l’espansione delle misure, perché la BCE sembra davvero molto impaziente.

Il sentiment intorno all’EUR rimane nettamente negativo. Le strategie quantitative suggeriscono che gli operatori intendono vendere sui rally, questa settimana i tentativi al rialzo dell’EUR/USD dovrebbero trovare poco seguito. Le scommesse per le opzioni si mescolano intorno a 1,25, sono inclinate negativamente sotto 1,24, pronte a imprimere una spinta a un potenziale movimento al ribasso. La resistenza chiave staziona a 1,2358 (minimo dell’anno).

La base incrociata mensile a 3 mesi per l’EUR/USD rimane vicina allo zero, ciò significa che i future sul forex sono prezzati intorno al loro valore teorico, considerando soprattutto il differenziale fra i tassi d’interesse. La divergenza fra le politiche future di Fed e BCE dovrebbe pesare ulteriormente sull’EUR/USD, man mano che ci avviciniamo a una BCE più accomodante e una Fed più restrittiva. In questo contesto, anche i dati sul lavoro di venerdì negli USA dovrebbero catalizzare maggiore interesse.

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BNS sostenuta dalla gente

La reazione all’iniziativa referendaria sull’oro svizzero è stata molto netta: quasi l’80% della popolazione svizzera ha confermato al sua fiducia e il suo supporto nei confronti della BNS. Nessuno dei cantoni si è espresso a favore dell’iniziativa. L’esito viene percepito come una chiara vittoria della democrazia svizzera: anche quando si tratta di decisioni “tecnicamente complesse”, l’elettore svizzero è più articolato di quanto molti pensavano.

Rafforzata grazie al supporto della gente, la BNS ora può concentrarsi su come gestire l’aggressiva politica della BCE oltreconfine. Le strategie per oro e materie prime prevedrebbero la vendita di oro, visto l’esito del referendum svizzero. Per quanto riguarda la BNS, si tratta di un ottimo risultato. Il voto conferma chiaramente che l’opinione pubblica rossocrociata sostiene l’attuale strategia di politica monetaria (soprattutto l’acquisto di quantità illimitate di valuta per proteggere la soglia a 1,2000). Rimane l’interrogativo sull’entità della possibile espansione del bilancio della BNS (secondo noi circa 800 miliardi di CHF). Questo voto suggerisce che l’espansione potrebbe essere superiore a quanto previsto prima del voto. Ciò scoraggerà gli speculatori e forse incoraggerà modelli operativi a favore di un ulteriore accumulo di lunghi sull’EUR/CHF. Il coinvolgimento del mercato al dettaglio che utilizza la leva rende l’operazione meno dispendiosa per la BNS.

Sul forex, l’EUR/CHF riprende fiato. Pur in leggero rialzo questo lunedì, il rafforzamento dell’EUR/CHF rimane contenuto sull’onda dei timori di un possibile e imminente stimolo aggiuntivo, sotto forma di QE, da parte della BCE, se le previsioni d’inflazione per l’Eurozona rimarranno basse. Gli algoritmi forex suggeriscono che un eventuale rialzo sarà limitato.

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