Banche italiane, come approfittare del calo proteggendosi

 | 05.08.2019 09:36

Il certificate a codice Isin DE000UY5C705 permette di puntare su Unicredit (MI:CRDI), una delle big bank europee, proteggendosi fino a cali del 35% con un potenziale ritorno del 12% l’anno se il titolo non si deprezza.L’emittente è Ubs, la banca svizzera tra le preferite dalle agenzie di rating.

Banche italiane sotto pressione ma dopo il calo sono tornate a livelli interessanti. Le due big di Piazza Affari, Intesa (MI:ISP) e Unicredit hanno perso dai massimi di metà aprile rispettivamente il 16 e il 20%, complici le tensioni internazionali e le attese di un politiche monetarie espansive che stanno già azzerando i rendimenti. Per la prima volta da sempre i tassi di interesse su tutti bond tedeschi ( fino al trentennale) sono negativi. Questo significa poca possibilità di margini per le banche .

Aggiungiamoci le tensioni sullo spread e il probabile richiamo dei conti pubblici italiani da parte della Ue e si capisce meglio il quadro.

Vi è però un altro lato della medaglia, il rendimento dei decennali italiani è sceso di oltre un punto percentuale dai massimi di fine anno, un segnale di forza, mentre le sorprese potrebbero arrivare dai conti pubblici con un rapporto deficit/pil che rispetterà i parametri del 2,4% anzi forse riuscirà a fare meglio complice la bassa richiesta di redditi di cittadinanza e quota 100.

Ancora la situazione macro non brillante ha già trovato in Christine Lagarde una degna successora di Mario Draghi e i mercati si aspettano già a settembre (ultime assemblee di Draghi) e poi ancora in autunno annunci di manovre espansive a sostegno del settore bancario.

Sul fronte della solidità patrimoniale, il sistema bancario italiano ha fatto passi da gigante grazie a una veloce riduzione delle sofferenze e tagli costi, ora può concentrarsi sulla crescita. Tanto che negli ultimi mesi sono più volte riaffiorati i rumors di nuovo M&A. Al centro Unicredit, data prima per probabile sposa della francese Sog Gen e poi con Commerzbank, dopo il fallimento delle nozze con Deutsche Bank (DE:DBKGn). La società italiana, come sempre, non ha commentato i rumor ma per gli analisti i tempi sono maturi per aprire i dossier. Anche le recenti mosse di Unicredit come la riduzione dell'esposizione in Italia (vedi la vendita di Fineco), le esternazioni dell’ad per un ulteriore taglio del personale, sembrano suggerire un'accelerazione sul fronte M&A.

Settimana scorsa Intesa ha pubblicato una trimestrale sopra le attese adesso spetterà a Unicredit il prossimo 7 agosto non deludere. Le stime sono per un ulteriore calo del margine di intermediazione dopo il -2% del primo trimestre. Ma le sorprese potrebbero arrivare dal taglio costi centrato in anticipo rispetto agli obiettivi di piano

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Gli esperti sottolineano come il titolo sia sottovalutato. Unicredit è tra i titoli preferiti dal consensus degli analisti raccolto da Bloomberg con 28 raccomandazioni di acquisto, 4 consigli di mantenere il titolo in portafoglio, nessun analista ha una raccomandazione sell, ovvero consiglia di vendere il titolo.

Il rapporto prezzo attuale diviso utili forward ovvero stimato nei prossimi 12 mesi è di appena 5,77 volte. Il prezzo obiettivo medio è fissato a 14,99 euro. Decisamente superiore al livello iniziale per ottenere del premio annuo del certificate.

In questo contesto può essere interessante approcciarsi al titolo tramite un certificate per sfruttarne la protezione che mette al riparo da potenziali nuovi scossoni fino a un calo del 35% dal valore iniziale (oggi -38%) a scadenza ma che offre buoni rendimenti in caso di rialzi, anche minimi.

Emesso a 100 euro, il nuovo certificate di Ubs con Isin DE000UY5C705 tra 10 mesi, dal 15 giugno 2020, potrà essere ritirato a 112 euro se Unicredit, una delle big bank europee, si troverà sopra 10,02 euro (definito livello iniziale), oggi ne vale già 10,4.

L’opportunità di ritiro anticipato si riproporrà, dopo il primo anno, ogni tre mesi con premio migliorato per mantenere stabile il ricco rendimento al 12% l’anno.

Facciamo un esempio: in caso di ritiro a 15 mesi dall'emissione, il premio sarà pari a 15 euro per ogni certificate in portafoglio, e così, via via, ogni tre mesi il premio sale di 3 euro (1% al mese 12% all’anno).

Il certificate scadrà tra 5 anni nel giugno del 2024. Ubs è tra gli emittenti più apprezzati dalle agenzie di rating, vanta un giudizio Aa3 da Moody’s, A+ da Standard&Poor’s e AA- da Fitch.

La barriera è molto profonda, protegge per cali fino al 35% del titolo sul livello iniziale e, soprattutto, è valida solo alla scadenza tra 5 anni (barriera di tipo europeo). Questo significa che non bisogna temere se Unicredit si dovesse portare sotto il livello di barriera ( 6,513 euro ) durante la vita del prodotto perchè il premio non verrà intaccato e in caso di recupero scatterà comunque il rimborso anticipato con rendimento al 12% annuo.

Il grafico sotto mostra come si è mossa Unicredit negli ultimi anni rispetto al livello iniziale (ritiro anticipato con un premio del 12% annuo). La barriera profonda il 35% non è mai stata violata (grafico disponibile dal 1985). Con una durata del certificate di 5 anni si comprende quanto siano ampie le possibilità di ritiro a premio e anche l’efficacia della barriera di protezione valida solo a scadenza.