BCE e Risiko Banche: Cosa aspettarsi

 | 08.06.2021 04:14

"Articolo scritto in esclusiva per Investing.com da Calogero Selvaggio."


L’appuntamento di politica monetaria più atteso della settimana si terrà giovedì.

Ma andiamo per gradi.

Nella riunione del 22 aprile 2021 la BCE ha riconfermato l’orientamento molto accomodante della propria politica monetaria, i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento e depositi (rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%) e gli acquisti netti di attività nell’ambito del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP), per un totale di 1.850 miliardi di euro, almeno fino alla fine di marzo 2022. gli acquisti nell'ambito dell'asset purchase programme continueranno a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro e termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE. Decisi ad assicurare che l’inflazione si avvicini stabilmente al livello perseguito.


Giovedì 10 giugno, la Bce si esprimerà di nuovo su una questione cruciale. Il cosiddetto PEPP.

Negli ultimi mesi ha acquistato titoli di stato italiani (nell'ambito del PEPP) per 26,12 miliardi di euro e in rialzo rispetto ai 20,50 miliardi acquistati nei mesi precedenti. Il totale degli acquisti di titoli italiani arriva a 182,94 miliardi. Per quanto riguarda gli acquisti in ambito QE (chiamato ancheAlleggerimento Quantitativo, messo in atto per stimolare la crescita economica, quella della produzione, dell’occupazione e dell’inflazione)a maggio, ha acquistato titoli per 0,585 miliardi di euro portando il totale dei Btp acquistati, da inizio programma, a 425,34 miliardi.

Il PEPP ha avuto effetti rapidi sui mercati, ripristinandone la stabilità. Quindi si può affermare che nel contesto attuale il suo ruolo è quello di garantire che le condizioni generali rimangano favorevoli e di conseguenza contrasti gli effetti negativi della pandemia sull’attività economica e sull’inflazione.Ma va ricordato che non è l’obiettivo del PEPP riportare l’inflazione completamente al 2%, sarà necessario un "maggiore" stimolo attraverso l’Asset Purchase Program (APP); nato per fronteggiare la crisi finanziaria e la crisi dovuta al COVID-19, il Consiglio direttivo ha annunciato un insieme di misure favorevoli all'economia reale, si parla per ora (come sopra citato) di 20 miliardi al mese e una tantum di 120 miliardi di euro per ulteriori acquisti di titoli sino alla fine del 2020; i tassi di interesse che rimangono bassi o le operazioni di liquidità.


Dopo 2 anni l'inflazione è cresciuta.

Automaticamente la BCE sarà "proiettata" a cambiare la sua politica, riducendo il Quantitative Easing e aumentando il i tassi di interesse.
Almeno è quello che ci si aspetterebbe in condizioni normali. Ma a quanto pare, c'è la grande probabilità, almeno per ora, che nessuna decisione precedente sarà modificata. Christine Lagarde in alcune sue dichiarazione ha lasciato intendere questo. Non ci sarebbe alcuna fretta a cambiare o a ritornare alle decisioni pre-COVID.

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L’incremento dei prezzi delle materie prime è cresciuto del 70%. Il petrolio ha registrato un rialzo del 44% circa da inizio 2021 dovuto anche alla decisione dell'OPEC di far tornare, nei mesi di giugno e luglio, sul mercato 2,1 milioni di barili al giorno. A questo si aggiungono 1 milione di barili al giorno dell’Arabia Saudita. Tutto questo è legato all'inflazione perchè il costo dell'energia si ripercuote di conseguenza sulla produzione industriale, sui carburanti e sul trasporto. Un'altro fattore, anch'esso rilevante, è la carenza di microchip che ha costretto alcune società automobilistiche ad interrompere la produzione. Questa crisi potrebbe richiedere tempo fino al 2023 per essere superata e ritardare la rivoluzione dei veicoli elettrici.