Bitcoin 2022 e Verbali FOMC

 | 06.04.2022 10:16


Mercati finanziari in agitazione. Da una parte l’Europa, con nuove prossime sanzioni, che chiude in territorio misto, con Francoforte che cede lo 0,65%, Milano lo 0,86%, Parigi l’1,28% mentre acquisiti si sono registrate a Londra +0,72%, Madrid +1,20 e sull’EuroStoxx 600 +0,19%. Oltreoceano le parole della Fed, con Lael Brainard, innescano invece forti vendite sul comparto azionario e obbligazionario.

Ma andiamo con ordine. La Commissione Europea ha ieri riportato la proposta di un quinto piano di sanzioni, progettata su sei pilastri. Al primo di essi è presente il divieto di importazioni di carbone dalla Russia, il quale vede un controvalore di circa 4 miliardi di euro l’anno. Sebbene il carbone non sia così critico per l'Europa, come il petrolio e il gas naturale russo, è comunque un grosso passo avanti. L'UE compra più del 45% del suo carbone dalla Russia, secondo i dati Eurostat, e con i mercati globali del carbone già estremamente tesi, in America si registrano valori superiori a 106 dollari per short ton – prezzi a cui non assistevamo dal lontano 2008. Interessante infine notare come nel comunicato stampa, di seguito riportato (dove ho evidenziato alcuni passaggi chiave), la Commissione valuterebbe come successivo piano il divieto di importazioni di petrolio. Non vi è cenno assoluto al gas.

Intanto, i primi effetti delle sanzioni si sono fatte registrare a Mosca, con il PMI sui servizi che a marzo è sceso a 38,1, dai precedenti 52,1, e l’indicatore PMI composite ora a 37,7 rispetto ai 50 di febbraio. Entrambi quindi in territorio di contrazione. Guardando al futuro, si può ipotizzare un ulteriore calo, dato che le forniture occidentali vengono ulteriormente ridotte nel tempo, oltre alle nuove sanzioni che vengono prese in considerazione, suggerendo che il peggio non è stato ancora visto. Questo potrebbe spingere sempre di più Putin a nuovi legami, sempre più stretti in Oriente, con Pechino, Nuova Delhi e i paesi del Medio Oriente.