Borse sotto i livelli di supporto, valute ancora in calo?

 | 29.05.2019 21:07

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 29 maggio 2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Le borse USA hanno visto un forte selloff questo mercoledì, superando alcuni importanti livelli di supporto e questo selloff ha fatto scendere tutte le principali valute. Il Dow Jones Industrial Average ha toccato il minimo di tre mesi dopo essere sceso sotto le medie mobile di 100 e 200 giorni. L’indice S&P 500 è sceso sotto 2800. Il dollaro neozelandese, una delle valute high-beta più sensibili, ha segnato il maggiore calo nonostante la fiducia delle imprese e l’indice ANZ in salita. Con le due principali economie mondiali impegnate in questa guerra commerciale gli investitori temono che l’economia globale possa risentire pesantemente di un rallentamento simultaneo in Cina e negli USA. Dopo aver abbandonato i dialoghi commerciali, il principale quotidiano cinese statale ha mandato un avvertimento ostile agli USA: “Consigliamo agli Stati Uniti di non sottovalutare la capacità della Cina di salvaguardare i propri diritti e i propri interessi. Poi non dite che non vi avevamo avvisati!”. Gli investitori temono che la Cina possa limitare, o peggio ancora tagliare, le esportazioni di minerali rari, di cui sono fatti importanti componenti di quasi tutti i prodotti high tech. Se la Cina dovesse giocare la carta dei minerali rari potremmo vedere un calo tra il 2 e 3 per cento delle borse che si tradurrebbe in ulteriori cali per le valute. AUD e NZD sarebbero le valute più colpite, mentre il cambio USD/JPY potrebbe crollare a 1,08 e la coppia EUR/USD potrebbe scendere a 1,10.

Molti paesi hanno già accusato il colpo della guerra commerciale. La Germania ha riportato il maggiore aumento mensile della disoccupazione degli ultimi 10 anni. Sebbene il 75% dell’aumento sia dovuto alla riclassificazione di una parte delle persone, si è trattato del primo aumento degli ultimi 2 anni. Il tasso di disoccupazione è salito dal 4,9% al 5%. Questo peggioramento è legato al rallentamento della crescita occupazionale riportata negli indici PMI manifatturiero e dei servizi. Secondo l’agenzia federale del lavoro, “stiamo vedendo i primi segni di indebolimento dell’economia sulla disoccupazione”. È probabile un ulteriore indebolimento e ciò vuol dire che durante il vertice della Banca Centrale Europea del mese prossimo l’apprensione sarà ancora maggiore. Tenete d’occhio il livello di 1,10 perché potrebbe essere il prossimo target per il cambio EUR/USD.

Il cambio USD/CAD è salito sopra 1,35 ancora prima dell’annuncio di politica monetaria della Banca del Canada. Non ha sorpreso la decisione della BoC di lasciare i tassi invariati e, sebbene siano state fatte delle dichiarazioni positive, gli investitori non credono che il Canada possa continuare a crescere con questo ritmo. Secondo la BoC, i dati confermano la natura temporanea del rallentamento registrato nel 4° trimestre e nel 1° trimestre, e fornirebbero una prova di un rialzo nel secondo trimestre. La banca ha valutato che le imprese continuano a investire, la cancellazione dei dazi e le prospettive dell’accordo USA Messico Canada sono positive. Anche il settore del petrolio sta migliorando e la produzione e i prezzi sono in salita. Ma ci sono dei rischi. La BoC ha considerato l’escalation della guerra commerciale come un problema per la crescita globale ed ha avvisato che le restrizioni sulla Cina hanno un impatto diretto sull’export canadese. L’uptrend del cambio USD/CAD resta intatto con il conto corrente che potrebbe essere più debole a causa del peggioramento dell’attività commerciale nel primo trimestre.

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In ultimo ma non per importanza, il cambio GBP/USD vicino al minimo di 4 mesi. Ci è stato chiesto se il cambio sia vicino ad un bottom. Non si attendono dati economici britannici questa settimana, dunque tutto è in ballo. La politica Britannica è nel caos. L’economia è a rischio alla stregua del resto del mondo e la sterlina è una valuta high-beta. Nei downtrend, quando gli investitori abbandonano le posizioni rischiose, le valute possono spesso scendere più del previsto. Il livello chiave di supporto per la coppia GBP/USD è vicina a 1,25 ma il minimo flash-crash di gennaio di 1,2442 potrebbe essere testato nuovamente.

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