Bper Banca tra mille contraddizioni sembra destinata a nuovi rialzi, ma...

 | 30.06.2023 12:20

Un saluto a tutti e ben tornati in questa rubrica dedicata alle mie analisi di mercato. In questo ultimo appuntamento settimanale, ed epilogo del mese di giugno volevo analizzare un titolo italiano che mi è subito sembrato interessante dal punto di vista della struttura grafica. La protagonista è quindi presto rivelata: Bper Banca (BIT:EMII) SpA. Prima di entrare nel vivo dell’analisi come al solito vi ricordo che qualora aveste delle domande o semplicemente un’opinione da esprimere potete usare la sezione sottostante dei commenti, in cui possiamo interagire più attivamente. Potete anche sfruttare quello spazio per richiedere un’analisi su un titolo di vostro interesse qualora vi apprezziate il mio approccio all’analisi dei titoli (per non perdervi le mie analisi cliccando il pulsante “segui” riceverete una notifica nel momento di pubblicazione di un mio nuovo articolo).

Conosciuta in passato come Banca Popolare dell’Emilia- Romagna (il ticker di riferimento infatti è rimasto EMII), Bper Banca si piazza tra le principali banche italiane, con un terzo posto per numero di filiali e quarta invece per attivo. La banca fa parte del principale indice italiano, a riprova della sua rilevanza e presenta una capitalizzazione di mercato di quasi 4 miliardi di euro e conta in tutta la penisola oltre 20.000 dipendenti.

Prima di passare ai precedentemente citati grafici, per questa analisi invertiamo l’ordine degli eventi e iniziamo con uno sguardo ad alcuni dati fondamentali per poi ragionare in termini di analisi tecnica e stagionalità.
Un dato che mi piace controllare e che spesso cito è il parametro beta: questo numero esprime come reagisce il titolo in termini di volatilità paragonato al mercato di riferimento, e in questo specifico caso e ben al di sopra di 1 (che sarebbe il valore neutro) indicando che il titolo si muove in modo più volatile rispetto alle oscillazioni di mercato, amplificandole sia al rialzo che al ribasso quindi.

Parlando invece propriamente di dati di bilancio aziendale a primo acchito potrebbe sorprendere un rapporto debito/capitale del 427% tuttavia questo valore viene (solo in parte) spiegato dalla tipologia di attività che svolge una banca, anche se un indebitamento simile è ben al di sopra della media delle altre principali banche italiane, quindi merita attenzione. Se poi approfondiamo un po’ notiamo che nel corso degli ultimi 12 mesi si è registrato un generale calo di attivo corrente e immobilizzato, con una riduzione meno che proporzionale rispettivamente di passivo corrente e passivo consolidato, dando quindi una spiegazione (non certo totale) all’aumento del tasso di indebitamento. Per quanto riguarda l’utile al netto delle imposte abbiamo un valore che da giugno 2022 si mostra in netto calo, ma escludendo il risultato molto positivo del secondo trimestre 2022 i dati mostrano una ripresa dopo un passaggio in negativo nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Per quanto riguarda gli indici abbiamo dei valori positivi ma al di sotto della media del settore, e questo si riflette anche sulle prestazioni del titolo che rispetto al benchmark negli ultimi 3 anni così come in più ampio arco temporale di 5 anni ha sottoperformato.

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Passiamo ora invece al grafico, perché le informazioni che esso ci restituisce sono interessanti e in conflitto con quanto appena detto.