Brent, ieri -2%, prezzo interessante per nuova operatività

 | 15.03.2017 11:23

Il Brent ha accelerato al ribasso ieri segnando un minimo da fine novembre a 50,30 usd

Dal picco di marzo ha lasciato sul terreno circa sette dollari al barile.

A spingere le vendite è stata la notizia che l'Arabia Saudita, a sorpresa, ha incrementato la produzione.

In febbraio la crescita è stata di 263.000 barili al giorno per un totale di 10,011 milioni di barili giorno, circa un terzo dell'ammontare del taglio operato in gennaio, in ottemperanza all'intesa raggiunta tra paesi produttori.

La brusca accelerazione al ribasso delle ultime sedute ha colto in contropiede molte posizioni speculative al rialzo (cresciute secondo le statistiche ai massimi da sette anni) costringendo ad applicare gli stop loss che a loro volta premono al ribasso sul prezzo del petrolio.

La quotazione ha raggiunto la trend line crescente avviata dai minimi del 2016, che passa adesso intorno ad area 51/50 usd.

Interessante notare come, su questi livelli di prezzo, vada anche a chiudere il gap al rialzo, aperto a novembre quando l'Opec decise il taglio alla produzione.

Il cedimento di quota 50 usd aumenterebbe il rischio di estendere la discesa fino a 42 usd.

Dal punto di vista operativo, il livello raggiunto, 51/50 usd, comincia ad essere interessante per investimenti di medio/lungo termine, ma anche per acquisti di trading stretto sfruttando l'esplosione di volatilità.