Brexit ormai alle porte, le autorità finanziarie si preparano ad ogni evenienza

 | 13.03.2019 12:50

Nessuno si aspettava che il piano sulla Brexit negoziato dal governo di Theresa May ottenesse l’approvazione in Parlamento ieri e pochissimi si aspettavano che i parlamentari avrebbero votato oggi, mercoledì, per uscire dall’Unione Europea senza un accordo. E c’è anche la possibilità di un voto domani per chiedere un’estensione della scadenza del 29 marzo, anche se sembrano ridotte le probabilità di questa opzione.

D’altra parte, è difficile dire cosa il Parlamento speri di ottenere con un rinvio. I negoziatori della UE hanno detto abbastanza esplicitamente che non ci saranno altre concessioni, né sul confine irlandese né su altri aspetti su cui i favorevoli alla Brexit hanno avuto da obiettare nel piano di May. Esiste, senza dubbio, la minuscola speranza, nutrita da tanti, che in qualche modo il Regno Unito, visto il pasticcio degli sforzi iniziali, abbandonerà l’idea di lasciare l’UE, o che almeno la sottoporrà ad un altro plebiscito.

May ha persino lasciato aperta questa possibilità con i suoi commenti in seguito al voto negativo, guardando avanti alla scelta di domani di chiedere una proroga. “L’UE vorrà sapere perché chiediamo un’estensione”, ha affermato. “La Camera dovrà rispondere a questa domanda: vuole sospendere l’Articolo 50, vuole un secondo referendum o vuole un altro accordo che non sia questo”.