Bull market, quali le origini ?

 | 06.10.2012 13:55

Questa è la spontanea domanda che con insistente ricorrenza mi frulla per la testa in questi strani giorni, può essere, mi chiedo, che si sia sviluppata fra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno una nuova, strana e contagiosa patologia virale che sta colpendo larghi strati degli ambienti finanziari ?

Giorni strani, si, nei quali se non fosse perché dal 15 del mese in poi i supermercati li trovo, con l’esclusione dei fine settimana, semivuoti o perché passando dalle zone industriali dei paesi attorno al mio ora vedo, là dove prima fervevano decine di attività imprenditoriali di tutti i generi, un totale e sconsolante deserto sia di mezzi che di persone, se non fosse per questi motivi dicevo, osservando a fine giornata sul monitor del mio computer i rilevanti aumenti che si verificano in borsa, per esempio ma non solo sui titoli bancari, mi verrebbe da pensare che siamo in un ottimo momento per l’economia nazionale e che la mia personale percezione della realtà sia seriamente alterata.

Solo nella giornata di ieri si sono realizzati in borsa guadagni nell’ordine del 3-4% su alcuni titoli, i quali avevano già realizzato performance simili anche nei giorni scorsi, un grande entusiasmo quindi da parte di compratori ben disposti ad aprire senza troppi indugi i loro portafogli per accaparrarsi una fetta della torta.

Nelle pagine dedicate all’economia ma soprattutto alla finanza sia dei media classici che di quelli elettronici, sui portali web, durante i dibattiti radio, insomma un po’ dovunque, i commenti dei tecnici di settore sono unanimemente positivi e parlano di un mercato toro giustificato da una possibile ripresa dell’economia e da un ritorno alla crescita, ormai sono quasi a portata di mano...ci spiegano con fiera certezza.

Si vede…annunciano in coro e facendo eco alle suadenti parole del nostro Premier, si vede la luce in fondo al tunnel…e molti fra costoro sino a poco tempo fa fornivano anche una personalissima e spesso fantasiosa ricetta atta alla definitiva risoluzione dei problemi dell’economia e del debito pubblico nazionali. Nessuna di quelle ricette è però, ovviamente, mai stata messa in atto.

Leggo in questi giorni, ormai con sconcertante regolarità, che ci si attendono anche per l’immediato futuro, nuovi aumenti nelle quotazioni dei titoli e degli indici, l’imperante suggerimento è comprare, le cose son cambiate, comprare !

A questo punto devo confessare che la fiducia che ripongo nell’ostinato uso di quello che è comunemente chiamato “buon senso”, in certi momenti, in me vacilla e mi chiedo se non sia più giusto unirsi beotamente al coro dei non pensanti ma ben pagati torelli portando a casa qualche buon guadagno, piuttosto che essere sempre così critico nei confronti dei movimenti di mercato.

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Ma poi, essendo di natura un analista, non riesco proprio ad uniformarmi supinamente ed accettare una logica che è tipicamente da trader speculativo e che quindi mal mi si addice.

Mala tempora currunt…per gli analisti di buon senso, o per buona parte di loro.

Ad un trader speculativo generalmente basta poco per convincersi a posizionarsi in acquisto oppure in vendita: è sufficiente che un qualsiasi indicatore tecnico segnali un possibile movimento rialzista o ribassista che il gioco è fatto.

Ad un povero analista per convincersi ad eseguire operazioni finanziarie è necessaria invece una motivazione basata su elementi assai più complessi quali i dati fondamentali di macroeconomia, neppure le breaking news intraday normalmente sono sufficienti a fargli prendere una decisione in un senso piuttosto che in un altro.

E molti altri analisti come me in questo periodo stanno inevitabilmente soffrendo le classiche pene dell’Inferno perché continuano a chiedersi, assistendo nel contempo increduli ed anche un po’infastiditi a continui rialzi di mercato, cosa sia mai cambiato in meglio nei reali fondamentali della nostra economia rispetto a qualche mese fa, per scatenare tutto questo interesse a comprare.

La indisponente ma inevitabile risposta che si danno ormai con regolarità è sempre la stessa : proprio nulla !

Sono invece inoltre nel contempo leggermente cambiate in negativo, le rosee prospettive di crescita delle economie estere di sbocco per i prodotti delle nostre industrie export oriented, le quali basano ormai gran parte dei loro fatturati proprio sulla buona salute di quelle economie e di quei mercati.

Nulla è realmente cambiato in meglio, anzi semmai in molto peggio, nella nostra economia e/o nel nostro immane debito pubblico e/o nel livello e qualità della nostra spesa pubblica e/o nel nostro PIL e/o nella nostra situazione politica e/o nella nostra devastante politica fiscale e/o negli incentivi che lo Stato concede alle imprese che desiderano installarsi nel nostro paese.

Nulla , proprio nulla è cambiato realmente in uno qualsiasi di questi importantissimi aspetti da quando, solo tre mesi fa, l’euro era in caduta quasi libera nei cambi contro le altre valute…e allora…continuo a chiedermi senza trovare una logica risposta, cosa sia invece cambiato nella testa degli operatori di mercato tanto da convincerli a riversare valanghe di ordini d’acquisto su titoli di aziende per le quali nulla è cambiato rispetto a quel momento.

E quale mirabolante, nuova e segretissima politica monetaria sia stata messa in campo sul fronte del cambio EUR/USD , tanto da farlo salire di oltre 11 centesimi in questo breve lasso di tempo ?

Sono forse improvvisamente spariti dalle sconsolanti e vuote vetrine delle vie dei nostri paesi tutti quei cartelli che ormai le tappezzano annunciando in varie forme e colori un “vendesi” o un “affittasi” o “liquidazione totale” o “cessata attività” ? sono stati rimossi cioè quei terribili e silenziosamente eloquenti indicatori di un reale e tangibilissimo disastro economico in corso ?

No Signori, quegli indicatori non sono affatto stati rimossi, le attività di piccolo e grande commercio sono in profondissima difficoltà, i negozi che chiudono sono sempre di più, lo possiamo constatare direttamente ogni giorno, basta fare una passeggiata in un qualsiasi paese o città.

La contrazione dei fatturati di commercio, industria e servizi è costante e pertanto continuo instancabilmente a chiedermi, qual è il motivo di tanti acquisti ? ma sono cosciente che alle mie domande non riuscirò a trovare un’adeguata e soddisfacente risposta perché…mala tempora currunt…per i nostalgici ed incorreggibili analisti di buon senso…come me.

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