Cambio GBP/USD, analisi del 9 gennaio, 2019

 | 09.01.2019 14:10

Investing.com – La coppia GBP/USD proviene da una lunga fase ribassista, che l’ha vista precipitare da un massimo di 1,4376 (marzo 2018) ad un minimo di 1,2411 (gennaio 2019)

Nel periodo compreso fra agosto e novembre 2018 c’è stato un tentativo respinto di recupero up, conclusosi con una nuova rottura ribassista.

Il cambio si trova attualmente a 1,2745 in rimbalzo rialzista, dopo aver raggiunto lo scorso 2 gennaio, il minimo di fase.

L’attuale reazione rialzista innescatasi a partire da quel momento è partita da un importante supporto di fase di lungo periodo posto a 1,2430; l’area di 1,2400, quindi, costituisce, al momento, una sostanziale “barriera” che potrebbe risultare complicato violare.

Le note vicende relative all’uscita della Gran Bretagna dalla EU (Brexit) sono alla base del tracollo della sterlina nei confronti sia del dollaro Usa, che di altre monete e le pesanti perdite sin qui accumulate, giustificherebbero ora appieno una eventuale inversione di tendenza, anche in considerazione del fatto che i dati fondamentali dell’economia d’oltremanica non giustificano una perdita tanto pronunciata.

In realtà, la perdurante situazione di incertezza che tuttora regna attorno alla questione, almeno per il momento, sembra impedire un concreto recupero del cambio ed è piuttosto probabile che una eventuale ripresa della sterlina sia subordinata ad una conclusiva definizione di tutti gli aspetti relativi alla brexit fra Gran Bretagna e Unione Europea.

Più di un esperto, secondo quanto riportato nell’ambiente finanziario, propenderebbe per una netta inversione di trend per il corrente anno.

Seppur le “voci” siano generalmente considerate poco attendibili, in questo caso, è necessario rilevare che ricorrono moli dei fattori tendenzialmente a favore di questa ipotesi.

Ciò che potrebbe avvenire nel 2019, è una ripresa, magari “a scoppio ritardato”, della Sterlina, nel panorama del Forex.

Attenzionare l’area sopra evidenziata, quale supporto strutturale di fase, appare un atteggiamento corretto, nel tentativo di cogliere prontamente l'avvio di un potenziale trend rialzista.

Anche in caso di ritorno del cambio in area 1,2400 o poco meno, esistono discrete possibilità che il momento di una inversione rialzista del trend, sia in avvicinamento.

Nel medio periodo, quindi, in caso il supporto menzionato resistesse, si potrebbe facilmente assistere ad un recupero dell’area 1,3000 e 1,3400 in estensione.

Viceversa, una nuova e decisa violazione ribassista potrebbe vedere il cambio rivisitare l’area di minimo a 1,1800 e spingersi eventualmente verso 1,1400.

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Nel breve periodo, i valori da monitorare, per chi fosse intenzionato a posizionarsi in acquisto, sono quelli compresi fra 1,2675 e 1,2500 con target fra 1,2850 e 1,3000 e stop sotto 1,2340.

Al momento, nel brevissimo, il trend appare neutrale con attività di fascia e potenzialmente in attesa di effettuare una nuova rottura up.