Cannabis: le cose si fanno più dure, Aurora e Canopy scelgono di snellirsi

 | 15.02.2022 16:57

Le due principali società di cannabis al mondo hanno pubblicato i loro ultimi report sugli utili e la situazione è tutt’altro che incoraggiante.

Aurora Cannabis (NASDAQ:ACB) (TSX:ACB) e Canopy Growth (NASDAQ:CGC) (TSX:WEED) hanno entrambe riportato considerevoli cali dei ricavi la scorsa settimana. Insieme ai dati, le compagnie hanno annunciato che ci saranno dei cambiamenti significativi da qui in avanti.

Lo si può considerare un importante punto di svolta per la nascente industria della cannabis legale: i due maggiori operatori ammettono che fare di tutto potrebbe non essere il modo corretto di giocare in questo settore.

Darsi delle priorità, specializzarsi e ritagliarsi una nicchia sarà una strategia più pratica e redditizia.

Ecco cosa ha dichiarato l’amministratore delegato di Aurora Cannabis Miguel Martin dopo la pubblicazione dei risultati del Q2 il 9 febbraio:

“La redditività è il nostro obiettivo principale. Mentre la gente guarda all’impatto del [mercato ricreativo] nella [dichiarazione su profitti e perdite], la chiusura delle nostre strutture Polaris e Sun è quasi interamente connessa a quello che abbiamo fatto nell’attività del segmento ricreativo. Le altre parti della nostra attività stanno crescendo”.

Fondamentalmente, lo snellimento delle operazioni nel mercato ricreativo per adulti ridurrà il peso su altre parti delle operazioni di Aurora. Aurora è il principale produttore di marijuana terapeutica in Canada. Le vendite in questa divisione nello scorso trimestre sono aumentate del 18%. Ma i ricavi complessivi sono crollati del 10%.

La società ha riportato 75,1 milioni di dollari canadesi (59,03 milioni di dollari USA) di perdite, con le vendite della divisione cannabis ricreativa crollate di ben il 48%.

Le azioni Aurora Cannabis sono schizzate nella seconda metà della scorsa settimana, passando dai 4,16 dollari USA segnati prima del report sugli utili, al massimo di 4,81 dollari USA. Sono poi scese lievemente, chiudendo ieri a 4,33 dollari USA, un balzo del 3,5% sulla giornata e del 4% rispetto ad una settimana fa.