Carrefour, quel matrimonio che “non s'aveva da fare"

 | 26.01.2021 12:01

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Il secco no del governo francese ha interrotto sul nascere un maxi deal nel settore della grande distribuzione. Dopo il testa coda, ora Carrefour (PA:CARR) sta testando un livello di supporto.

Dai primi rumors al definitivo stop alle trattative non è trascorsa neanche una settimana, durante la quale il gruppo Carrefour è stato prima sedotto e poi, complice uno stato padrone, abbandonato.

Tutto è nato quando Bloomberg ha reso noto che erano in corso dei colloqui tra i vertici di Carrefour e quelli della canadese Couche-Tard, una compagnia prevalentemente attiva nel settore petrolifero e fino a quel momento mai troppo interessata alla distribuzione capillare fuori dai confini americani, colloqui che avrebbero visto il gigante transalpino oggetto di un’offerta da 20 miliardi di euro, calcolata poi in circa 20 euro ad azione.

Una notizia confermata dagli stessi interessati, che ha fatto schizzare le quotazioni da 15 a circa 18 euro ad azione in poche ore. Poi però il ministro Le-Maire ha iniziato a porre il veto all’operazione, giustificando la propria posizione intransigente con l’interesse nazionale e con un’opzione che il governo avrebbe su qualsiasi deal e cosi in poche ore è tramontata quella che sarebbe potuta essere la maggiore operazione di M&A del settore. La reazione su Carrefour è stata immediata, con i corsi che sono tornati da dove erano venuti e che a questo punto stanno testando un’importante area di supporto.