Certificati: guardare ad un ritracciamento del DAX per nuove entrate rialziste

 | 03.09.2020 15:58

I mercati azionari continuano a venire favoriti da un mix di condizioni particolarmente favorevole che ha portato i principali indici di Borsa a riassorbire la totalità del crollo messo a segno tra fine febbraio e inizio marzo 2020 a causa della pandemia di Coronavirus. Mentre le Banche centrali continuano a sostenere l’andamento positivo dei risky asset e i principali dati macroeconomici mostrano timidi segnali di ripresa, il pericolo principale è rappresentato da una recrudescenza del virus che potrebbe rallentare il percorso di uscita da una delle peggiori recessioni degli ultimi secoli. In questo contesto si inserisce l’indice DAX, che dai minimi del 19 marzo 2020 ha messo a segno un movimento ascendente di oltre il 68%.h2 DAX: analisi tecnica e di contesto/h2

Il contesto che favorisce il recupero dell’indice di Borsa DAX è rappresentato principalmente dalle politiche monetarie messe in campo dalle Banche centrali e da quelle fiscali dei Governi. In Europa, i tassi estremamente bassi favoriscono l’indebitamento delle aziende e la BCE sostiene il sistema economico con i piani come PEPP e TLTRO. Di recente poi la Federal Reserve ha segnato un punto di svolta che potrebbe essere valutato anche da Francoforte. L’obiettivo di inflazione al 2% è stato spostato ad una media, permettendo in tal modo all’economia di “surriscaldarsi” prima di intervenire con un rialzo del costo del denaro. Questo ha di fatto spalancato le porte ad un periodo particolarmente lungo di politiche espansive e di tassi di interesse bassi. L’eccessivo deprezzamento del dollaro USA alla notizia ha spinto anche la Banca Centrale Europea a fare la sua mossa. Il membro del Comitato Esecutivo dell’Eurotower ha fatto sapere che il tasso di cambio è importante, aprendo la strada a un intervento sul tema inflattivo anche per l’istituto centrale europeo. Molti analisti evidenziano come queste parole possano essere assimilate al “whatever it takes” di Mario Draghi. Un calo della moneta unica potrebbe essere interpretato positivamente dal DAX visto che un cambio più basso favorisce l’export.

Un altro elemento che potrebbe favorire gli acquisti sul paniere da qui a fine anno è relativo al rally di Natale, che statisticamente vede il mese di dicembre come positivo per i principali listini azionari. Molto dipenderà anche dall’andamento del virus. Un nuovo lockdown potrebbe far rivivere agli indici di Borsa una situazione simile a quella dei primi mesi del 2020. Un altro fattore di rischio sarebbe quello relativo alle tensioni tra USA e Cina, che potrebbero diventare più forti se l’affare TikTok si concludesse con un nulla di fatto.

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Da un punto di vista grafico le quotazioni dell’indice DAX sono inserite in un uptrend particolarmente solido, rafforzatosi nelle ultime ottave con la conferma della rottura della linea di tendenza ottenuta collegando i massimi del 19 febbraio a quelli del 5 giugno 2020. Oltre a questo, i compratori sono riusciti a spingere le quotazioni oltre il coriaceo ostacolo a 12.930,12 punti, lasciato in eredità dai minimi del 3 dicembre 2019. L’obiettivo dei corsi sembra ora essere individuabile in zona 13.700 punti, dove verrebbe effettuato il test della trendline disegnata con i top dell’8 giugno e 21 luglio 2020 e chiuso ufficialmente il gap down del 24 febbraio 2020. A livello operativo però gli attuali livelli non favoriscono un rapporto di rischio/rendimento interessante, che potrebbe arrivare nel caso di una correzione tra i sostegni di 12.850 e 12.000 punti.

h2 Investire sull’indice DAX con i Certificati/h2

Il contesto positivo evidenziato nell’analisi rende ancora interessante valutare da qui a fine anno strategie di natura long sull’indice DAX. In questo senso, un prodotto interessante dopo una salutare correzione del movimento in corso può essere rappresentato dal Certificato Recovery Top Bonus di Société Générale (PA:SOGN) con ISIN LU2088513143 . Emesso lo scorso 17 luglio sul SeDeX di Borsa Italiana ad un prezzo di 93,458 euro, a scadenza il prodotto permette di ottenere un rimborso potenziale di 100 euro. Per ottenere questo guadagno, è necessario che alla Data di Valutazione finale prevista per il prossimo 11 dicembre il principale paniere tedesco si trovi al di sopra della Barriera a 11.034,513 punti, la quale dista il 17,75% dalle quotazioni attuali.

Se alla Data di Valutazione Finale il DAX avesse un valore pari o inferiore alla Barriera, il Certificato replicherà la performance negativa del sottostante moltiplicata per il Valore Nominale, con conseguente perdita sul capitale investito. Al momento il Certificate vale 98,75 euro e in termini percentuali il rendimento potenziale sarebbe dell’1,27% in poco più di tre mesi (ovvero un rendimento leggermente inferiore al 4,5% su base annua). Per ampliare i margini di potenziale guadagno si potrebbe attendere un’eventuale correzione dei prezzi per entrare. Come detto negli articoli precedenti, il vantaggio di questo tipo di Certificati è quello di scadere a ridosso della fine dell’anno permettendo il recupero di eventuali minusvalenze presenti all’interno dello zainetto fiscale dal 2016. Ricordiamo che gli eventuali redditi diversi registrati nel periodo possono venire incassati al lordo della tassazione del 26% fino a compensazione del totale delle perdite. Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito dell’emittente.