Certificati: investire sull’indice DAX proteggendosi dalle incertezze

 | 23.10.2020 10:10

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Sono diversi gli elementi di pericolo che si evidenziano per gli indici di borsa del Vecchio Continente. Il più immediato è sicuramente quello di un evento di portata globale come quello delle elezioni presidenziali USA che si terranno il prossimo 3 novembre e dall’esito che è tutto fuorché certo, come ci hanno insegnato le votazioni del 2016. Sempre in territorio USA, gli investitori rimangono preoccupati per il nuovo pacchetto di stimoli, che sembra ormai destinato a venire approvato dopo gli esiti elettorali a causa del poco tempo rimanente e dalle difficoltà del Congresso nel trovare un accordo. Un’altra problematica più vicina al blocco è quella relativa al fronte Brexit, anche se le ultime indicazioni fornite dal Capo Negoziatore UE, Michel Barnier, indicano come un incontro tra UE e UK possa essere a portata di mano. Le speranze sono quelle di raggiungere un punto di incontro entro la metà di novembre 2020. Infine si deve considerare l’evoluzione della pandemia di Coronavirus e i relativi effetti economici.

La tanto temuta seconda ondata è arrivata e ha iniziato a provocare chiusure a macchia di leopardo in diversi Paesi del blocco. La speranza è rivolta al vaccino, specie dopo le ultime notizie di Pfizer (NYSE:PFE) e Moderna, che potrebbero riuscire ad ottenere l’autorizzazione per l’uso di emergenza dei loro prodotti vaccinali a novembre e a dicembre. A fare da sfondo ci sono sempre le misure ultra accomodanti della BCE, che dovrebbero fornire una rete di sicurezza ad eventuali ribassi eccessivamente marcati degli indici di Borsa.

DAX: il quadro tecnico

Da un punto di vista tecnico, i prezzi dell’indice di Borsa DAX sono in una situazione piuttosto complessa. Il grafico settimanale evidenzia infatti come le quotazioni siano inserite all’interno di una fase di compressione delimitata superiormente dalla linea di tendenza che unisce i massimi di agosto a quelli di settembre 2020, e superiormente dal sostegno statico e da quello dinamico transitanti in zona 12.430 punti. Una discesa al di sotto di tale zona determinerebbe con buona probabilità un allungo del fronte ribassista, che negli ultimi mesi si è fatto sempre più presente come dimostra l’ampiezza delle candele bearish dell’ultimo periodo. Viceversa, un allungo al di sopra dei 13.120 punti permetterebbe ai corsi di dare il via a una nuova fase ascendente oltrepassando i top storici. Il rischio di ondate di volatilità rimane quindi persistente, specie viste le numerose incertezze che permangono e che avrebbero la possibilità di far tornare gli operatori alla realtà.

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