Certificati: puntare sul recupero di Bayer beneficiando di rendimenti interessanti

 | 10.12.2020 10:02

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Con l’arrivo del vaccino anti-Covid numerose società fortemente penalizzate dai lockdown messi in piedi per tentare di arginare il contagio da Coronavirus sono riuscite a rialzare la testa, recuperando parte delle ampie perdite messe a segno durante l’anno. Tra queste compare Bayer, azienda penalizzata da diversi fattori, in primis quelli di natura legale. Con i conti del terzo trimestre del 2020, la compagnia ha riportato perdite per 2,74 miliardi di euro e ha dichiarato che l’accordo per chiudere le cause relative al diserbante Roundup costeranno 750 milioni di euro in più rispetto ai 10,9 miliardi di dollari disposti a giugno 2019 per chiudere circa 100.000 cause che accusavano il prodotto Monsanto di causare il cancro. Questo surplus andrà ad aggiungersi agli 1,25 miliardi di euro previsti per il fondo costruito per risolvere ulteriori controversie future. Bayer è in difficoltà anche per altri motivi. Poco prima della pubblicazione della trimestrale, il gruppo ha infatti lanciato un profit warning per il 2021. I motivi sono assoggettati al basso prezzo delle materie prime agricole, alla competizione nel mercato della soia e alla contrazione nella domanda di biocarburanti. L’azienda potrebbe tuttavia essere fuori dai vari problemi legali derivanti da Monsanto, acquistata nel 2018 per 63 miliardi di dollari, e avrebbe la possibilità di beneficiare del megatrend della terapia genica grazie alla scommessa effettuata grazie all’acquisizione di AskBio.

Azioni Bayer: l’analisi tecnica

Da un punto di vista grafico le azioni Bayer mettono in luce un quadro interessante, con i prezzi che sono riusciti a rimbalzare con decisione a ridosso del supporto di lungo periodo a 43,5 euro, che in passato è riuscito a dare vita al rally capace di portare il titolo sui suoi massimi storici. A corroborare la validità del livello è anche la trendline ottenuta collegando i lows di giugno 2019 a quelli della seconda ottava di marzo 2020. Se i corsi dovessero riuscire a ripartire oltre i 50 euro potrebbe prendere vita un movimento ascendente verso la trendline che unisce i top di maggio e giugno 2019 e transitante in zona 60 euro. Solo una rottura di tale zona unita a un deciso superamento dei 65 euro potrebbero dare modo ai corsi di creare i presupposti per un’inversione strutturata. Al contrario, discese sotto i 40 euro metterebbero i venditori nella condizione di tornare in zona 34,4 euro.