Certificato su tre industriali italiani con un rendimento del 15% annuo

 | 08.05.2023 09:35

Il certificato di Vontobel con isin DE000VU6RER5 su Pirelli (BIT:PIRC), Stellantis (BIT:STLAM) ed STM stacca premi mensili del 1,25% per un flusso cedolare annuo del 15,00%, a condizione che nessuno dei tre sottostanti scenda oltre il 40% dai prezzi di strike, corrispondenti circa ai valori odierni. Tale condizione è ovviamente valida anche per il rimborso del valore nominale alla scadenza.

Come la maggior parte dei certificati cash collect il certificato prevede l’effetto memoria sulle cedole. E’ una caratteristica che permette di non perdere eventuali cedole non erogate per la discesa sotto barriera di uno dei tre sottostanti. Tali cedole infatti vengono accantonate e potranno successivamente essere erogate se entro la scadenza il sottostante peggiore del basket, il cosiddetto worst of, dovesse risalire sopra la barriera di protezione.

Emesso il 28 aprile, quindi poco più di una settimana fa, si acquista leggermente sopra la pari a 100,60€, ma va specificato che tra venti giorni stacca già la prima cedola ed incorpora già un parte di essa. Mentre STM quota qualche decimale sotto strike, infatti, sia Stellantis che Pirelli quotano sopra al prezzo di strike.

Dopo lo storno visto nel mese di marzo sul FTSE MIB, che aveva ricoperto quasi tutta la salita fatta nei primi due mesi dell’anno, l’indice è ripartito forte al rialzo tornando nuovamente, anche se solo per qualche seduta, sopra i 28.000 punti prima di correggere ancora da un livello che ha respinto la quotazione per tre volte in questa prima parte di 2023. Il listino milanese rimane comunque in doppia cifra da inizio anno e la stagione delle trimestrali in corso, sta dando ottimi segnali di forza su molti titoli.

PIRELLI
E’ l’unica società del basket che non ha ancora pubblicato la trimestrale, lo farà infatti giovedì 11 maggio. Se guardiamo al 2022 è stato un anno molto positivo per il produttore di pneumatici, con un incremento dei ricavi del 23% e del reddito netto del 38% rispetto al 2021. Dai minimi di ottobre 2022, che corrispondono all’incirca ai minimi di marzo 2020, il titolo è ripartito con una buona impostazione rialzista, anche se il massimo relativo di inizio 2022 è ancora ben lontano. Negli ultimi mesi è salita alla ribalta la notizia, poi smentita, che Sinochem, la società cinese che detiene una partecipazione del 37% ne starebbe valutando la vendita, alla quale sarebbero interessati grandi player come KKR o altri fondi statunitensi. I rumors indicavano 6,5€ come prezzo richiesto dalla società cinese e questo, se dovesse rivelarsi poi fondato potrebbe spingere in alto la quotazione che attualmente è di poco sotto ai 5€.
Come evidenziato nel grafico seguente, Pirelli si trova ora leggermente sopra al prezzo di strike (linea verde) posto a 4,664€, mentre la barriera (linea rossa) è a 2,7984€, su valori che il titolo, dopo la riammissione al FTSE MIB del 2017 non ha mai visto, nemmeno nei mesi più duri del 2020.

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