Certificato sui bancari italiani con un rendimento del 14,36% annuo

 | 24.10.2023 07:24

Il certificato di Vontobel con ISIN DE000VM33PW9 su Intesa Sanpaolo (BIT:ISP), Unicredit (BIT:CRDI), Banco BPM e BPER (BIT:EMII) prevede l’erogazione di una cedola trimestrale del 3,59% per un flusso cedolare annuo del 14,36%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda più del 40% dai valori iniziali, condizione valida anche per il rimborso del nominale alla scadenza.

Lo storno che ha caratterizzato l’andamento del FTSE MIB settimana scorsa, ha fatto scendere di qualche punto percentuale i sottostanti e il certificato si acquista oggi sotto la pari, a 98€. Il worst of del basket è Banco BPM a -3,3%, mentre per gli altri tre istituti la distanza da strike è intorno al punto percentuale.

Il certificato presenta, come la maggior parte dei cash collect attualmente quotati, l’effetto memoria sulle cedole, come fattore di ulteriore protezione. Tale effetto si attiva se ad una delle date di osservazione trimestrali uno o più sottostanti scendono al di sotto del livello barriera, ovvero in questo caso perdono più del 40% dai prezzi attuali. La cedola non verrebbe erogata, essendo per l’appunto al di sotto del livello barriera, ma non sarebbe persa, bensì accantonata “in memoria” e pagata successivamente alla prima osservazione utile nella quale tutti i sottostanti abbiano recuperato almeno il livello barriera.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Siamo entrati nell’ultimo trimestre dell’anno, quello solitamente più positivo e che spesso porta in dote il celebre rally di Natale. Le premesse in questo 2023 non sembrano però così rosee. Dopo un buon primo semestre, caratterizzato da un forte rimbalzo US trainato dalle big cap, e una salita generalizzata nei listini europei, il terzo trimestre ha riportato la debolezza sui mercati, con correzioni comprese tra il 5 e il 10%. Le Banche Centrali continuano nella loro politica aggressiva di tassi alti in contrasto ad un’inflazione che rimane viscosa, come confermato anche settimana scorsa da Jerome Powell, che non ha escluso ulteriori rialzi nelle prossime riunioni della FED. A beneficiare di questo contesto sono i titoli bancari, che grazie al costo del denaro elevato riescono ad incrementare la loro marginalità. Questo accade in modo particolarmente accentuato nel nostro paese dove gli istituti di credito hanno visto incrementare in modo considerevole i loro introiti a fronte però di un esiguo riconoscimento di interessi attivi ai correntisti.

Come confermato sia dalla BCE che dalla FED, il contesto attuale ci accompagnerà per diversi trimestri prima di arrivare ad un primo taglio dei tassi, dato che l’inflazione sembra si dirigersi verso il basso ma il ritmo della discesa è rallentato decisamente negli ultimi mesi, lasciando il target finale del 2% ancora ben lontano. Per questo motivo, gli istituti bancari mantengono a mio avviso un buon momentum e potranno proseguire il trend al rialzo, o perlomeno difendersi in caso di prosecuzione del trend ribassista dei listini azionari.

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Il basket è composto dai quattro principali istituti bancari commerciali del nostro paese. Se al momento sono accantonate le ipotesi relative al cosiddetto risiko bancario interno, le nostre banche si stanno muovendo per acquisizioni o partnership esterne. E’ di ieri la notizia che Unicredit ha siglato con Alpha Bank un accordo di fusione in Romania e di partnership strategica in Grecia, operazione che dovrebbe generare a regime un utile netto incrementale di oltre 100 milioni di euro.

I titoli sono tra loro abbastanza correlati positivamente. Analizziamo di seguito i valori di strike e barriera per ognuno dei sottostanti.

INTESA SANPAOLO
Lo strike a 2.3985€ è posto qualche decimo di punto più in alto rispetto ai valori di chiusura di ieri. Nel corso del 2023 il titolo si è mosso in un range di circa 20 centesimi sopra e 20 centesimi sotto ai valori attuali. La barriera a 1.4391€ è visivamente, oltre che operativamente molto lontana, su valori visti nel corso del 2020 e mai più avvicinati, nemmeno nel crollo post invasione dell’Ucraina.