Perché il brusco calo dell’oro non necessariamente continuerà

 | 24.09.2020 16:34

L’oro scende da quattro giorni di fila, perdendo oltre il 5% nell’attuale tonfo. È il ribasso più lungo e più pesante per il metallo prezioso da prima del bottom di marzo.

Sul mese di settembre, finora, il metallo giallo è crollato del 6,61%. Potrebbe sembrare sorprendente, considerata la sua posizione di asset rifugio, che solitamente prospera quando la propensione al rischio si riduce, come mostrato dall’indice S&P 500 colato a picco del 7,6% nello stesso periodo ed avviandosi a segnare il settembre peggiore degli ultimi 18 anni.

C’è un fattore responsabile immediato per questo sviluppo inatteso: l’oro sta soffrendo per la strana ripresa del dollaro. La valuta è balzata del 2,5% questo mese, per via di vari eventi contrastanti: l’avversione al rischio per il coronavirus, visibile dai mercati azionari, e il miglioramento di alcuni dati economici, nonostante Evans della Fed abbia avvertito che i tassi potrebbero venire alzati prima del previsto.

Questo significa che l’oro continuerà necessariamente ad indebolirsi? Niente affatto.

Al contrario, il dollaro sta salendo al momento ma si ritrova in un contesto di fondamentali altamente incerto, insieme ad una seria resistenza tecnica che potrebbe farlo tornare al suo calo sul medio termine. Inoltre, l’oro potrebbe staccarsi dall’USD e ricalibrarsi con i titoli azionari, reclamando il suo status di rifugio.

La prossima mossa per l’oro è uno scambio complesso, con numerosi fattori persino contrastanti. Di conseguenza, esitiamo a prevedere quali potrebbero essere le sue prossime mosse. Preferiamo invece limitarci a descrivere gli scenari tecnici e a presentare delle aspettative.