Trading Room Roma | 17.01.2023 10:42
Durante il boom degli anni ’60 l’Italia aveva un debito pubblico che per il 30% era rappresentato da moneta e depositi (molti postali). La Banca D’Italia stampava lire senza freni ma il debito pubblico, in percentuale del pil, era ancora basso, non c’era il problema di oggi delle ingenti spese in conto corrente (welfare e pensioni) che si mangiano quelle in coto capitale (investimenti), anche per evoluzioni demografiche oltre che economiche del paese. Arrivarono l’alta inflazione ed il Divorzio tra BDI e Tesoro, così la liquidità nelle casse statali diminuì e fu sostituita con i prestiti delle banche pubbliche (oggi imprese private). A metà degli anni’80 il 50% del debito pubblico era rappresentato da liquidità e titoli a breve (bot people). Le alte spese sociali determinate negli anni ’70 e relative a politiche di welfare solide (istruzione, sanità, pensioni, regioni e riforma tributaria, oltre alle infrastrutture…) fecero lievitare il rapporto debito/pil e, con il Divorzio, si modificò la composizione del debito pubblico ed alcuni micro tecnicismi (aste su btp) resero più appetibile il nostro debito in cerca di compratori sul mercato dei capitali.
Oggi è tutto in capo alla Bce, che ora deve vendere i debiti acquisiti durante la pandemia, Giorgia Meloni lo sa, l’Italia sovranista ormai non esiste più da anni, la Bce è stata il “muro di Berlino” che ha frantumato il campanilismo, perdente in partenza nella lotta con la globalizzazione (spinta anche dalla tecnologia).
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.