Come superare l'irrazionalità negli investimenti - Dissonanza Cognitiva

 | 12.05.2022 12:01


Recentemente abbiamo approfondito l’Home Bias, ossia la tendenza che abbiamo nell’investire solo, o per la maggior parte, in titoli nostrani.
Come abbiamo visto questa tendenza è solo la prima di una lunga lista di preconcetti che abbiamo come investitori, i quali ci fanno agire in maniera emotiva nelle nostre decisioni, spesso facendoci commettere degli errori.
Vi avevo promesso che avremmo riaffrontato il tema, ed oggi analizzeremo un’altra nostra tendenza, probabilmente ancora più disastrosa per noi: parliamo della dissonanza cognitiva.

Come sempre partiamo dalla base: cos’è la dissonanza cognitiva?
Stiamo parlando di un sentimento, estremamente diffuso nella popolazione e che attinge non solo al mondo degli investimenti; diamo prima una definizione e poi spieghiamolo con un esempio pratico.
Si tratta di un’emozione di disagio, la spiacevolezza che si prova nel credere a due convinzioni opposte, atteggiamenti o comportamenti. Il nostro cervello tenta in tutti i modi di non farci provare tale disagio, e dunque ci fa prendere delle scelte che, indovinate un pò, rischiano di non essere dettate tanto dalla razionalità e dall’elaborazione dei dati, quanto dall’emotività e dall’irrazionalità.

Per capirlo meglio prendiamo un esempio che esula un istante dal mondo degli investimenti: supponiamo che io abbia una dieta non ferrea, ma abbastanza labile, e ipotizziamo che a casa vengano portate delle caramelle. Da quel momento parte un forte disagio interiore, poiché da un lato sappiamo di non voler mangiare poiché stiamo cercando di dimagrire, ma dall’altra vorremmo mangiare tanto quella caramella.
Dunque cosa fare? Come detto spesso ragioniamo emotivamente, magari mangiando la caramella, ma subito ci rifugiamo nel nostro cervello, il quale razionalizza, apparentemente almeno, quella scelta.
Dire “che sarà mai solo una caramella”, oppure “per un giorno non succede nulla”, è un tentativo del nostro cervello di razionalizzare quella scelta emotiva, una scelta che saremmo ben lungi dall’accettare se la vedessimo dall’esterno.
Questa è la dissonanza cognitiva.

Ma per quale motivo è così devastante nel mondo degli investimenti?
Perché spesso commettiamo delle scelte emotive, e per evitare di ammettere di aver commesso degli errori le razionalizziamo, rischiando addirittura di arroccarci nelle nostre convinzioni e ricommettere nuovamente quegli errori in futuro.

Facciamo un esempio con il sempre verde “il mercato è ai massimi storici”.
Quando investiamo, specie all’inizio, facciamo attentamente le nostre indagini, selezioniamo i titoli e ci convinciamo che i frutti dei nostri guadagni siano attribuibili solo alle nostre abilità come investitori. Chiariamoci, in larghissima parte lo è, ma non bisogna mai dimenticare della volatilità del mercato nel suo complesso.
Tuttavia dopo un primo periodo e un auto-convincimento che siamo degli ottimi investitori il mercato entra in una fase di recessione, come inizio del 2022. Questo crea una situazione di disagio forte, poiché da un lato crediamo che siamo degli ottimi investitori, dall’altro vediamo il mercato ce ci rema contro…e si va nel panico.
Un panico che magari ci fa vendere velocemente, per andare poi a razionalizzare questa scelta con il classico “il mercato è ai massimi storici”, ponendo che in questa situazione il mercato fosse davvero ai massimi storici.
Quello che è avvenuto non è altro che una giustificazione del nostro cervello che ci permette di non provare “dolore”, ma che allo stesso tempo non ci consente di mettere in discussione le nostre abilità.
Se pensiamo che noi siamo degli ottimi investitori, e il mercato va contro, necessariamente è colpa del mercato. Ecco tutto ciò è deleterio per un investitore.

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“Ma allora cosa fare in tale situazione? Quale sarebbe il modo corretto di comportarsi?“.
In questo caso specifico un buon investitore dovrebbe uscire dalle proprie convinzioni e quantomeno rianalizzare la propria situazione, magari si possono trovare delle sorprese.
Bisognerebbe chiedersi: i miei investimenti hanno subito una modifica dei propri fondamentali?
In caso affermativo allora è giusto prendere provvedimenti, ma in caso negativo allora ci sono ben poche ragioni per vendere tutto.
Come vediamo quindi fermarsi a razionalizzare e prendere le corrette decisioni è necessario, e attenzione, non tutti sono in grado di farlo ed è giusto che sia così.
L’importante non è per forza superare questa problematica direttamente, mi riferisco a questo ambito nello specifico, quanto prenderne consapevolezza e farsi accompagnare da una figura esterna ed esperta nel campo. Un po' come le persone che hanno un’alimentazione non costante, che hanno bisogno di un dietologo ferreo.

Quindi per concludere riassumiamo:
Numero 1: gli investitori, dato che sono persone, spesso credono a due cose contraddittorie contemporaneamente.
Numero 2: questa contraddizione porta un grande disagio.
Numero 3: per risolverlo, se non siamo a conoscenza della nostra mente, prendiamo decisioni emotive, commettendo degli errori.
Numero 4: per evitare di essere soggetti all’emotività diamo una razionalizzazione apparente, la quale però non fa altro che aumentare i nostri preconcetti, rischiando di farci commettere sempre più errori.
E infine numero 5: il corretto modo di comportarsi, invece, sarebbe quello di prendere atto che le nostre convinzioni non sono nient’altro che questo, convinzioni; fermarsi a riflettere e superare razionalmente l’ostacolo o, in caso non siamo in grado di farlo da soli, farsi aiutare da una figura terza esperta in quel campo.

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