Oro: come un leone chiuso in gabbia in attesa di trovare la sua libertà...

 | 19.06.2020 11:08

L’idea di intitolare il mio approfondimento su una delle principali materie prime, facendo riferimento alla situazione che tutti gli operatori di borsa e gli analisti continuano a visualizzare graficamente sul gold, ha come obiettivo quello di mostrare la fotografia plastica di un metallo giallo che stenta a trovare la sua direzione, in attesa di intercettare quella spinta che molti auspicano da giorni, come l’immagine di un leone chiuso in una gabbia, in attesa di ritrovare la sua libertà, perimetrata all’interno di un trading range quasi estenuante che vede un supporto in area 1670 dollari l’oncia ed una resistenza in area 1775 dollari.

A partire da quando inizia ad essere quotato a 35 dollari l’oncia, fino ad arrivare al livello attuale, l’oro ha tenuto in molte occasione gli investitori con il fiato sospeso, mostrando le sue particolari caratteristiche di bene rifugio e di assicurazione rispetto al pericolo crollo mercati, così come accaduto negli ultimi mesi, basti osservare il grafico facendo cadere lo sguardo sulle candele del mese di marzo.

Le ragioni della caduta repentina e quindi delle vendite importanti le abbiamo raccontate in più occasioni. Molti operatori hanno dovuto abbandonare asset come il gold fino a farlo cadere in picchiata, spingendolo sino ai minimi del novembre dello scorso anno in area 1457,42 dollari l’oncia. Amara decisione effettuata per dare ossigeno alle posizioni che hanno reso vita difficile a molti operatori, senza trascurare i discorsi riguardanti il ripristino dei margin call… ma questa storia fa ormai parte di una pagina del passato.