Cosa potrà mandare l'indice del dollaro a 118

 | 21.10.2022 08:44

Il dollaro è sceso dello 0,15% dopo che la Cina ha preso in considerazione la possibilità di ridurre la quarantena in entrata da 10 a 7 giorni. Il calo del biglietto verde ha fatto seguito al balzo dello 0,75% di mercoledì, il più forte in una settimana, quando l’impennata dell’inflazione nel Regno Unito ha risvegliato le preoccupazioni per i tassi di interesse. Il costo dei beni alimentari nel Regno Unito è salito del 14,6% su base annua a settembre, l’aumento maggiore degli ultimi 42 anni. Nel complesso l’inflazione è balzata del 10,1% dal 9,9%, con un probabile slancio ulteriore. La sterlina è scesa dello 0,9% per il secondo giorno e ha registrato un calo complessivo dell’1,25%.

Non mi aspetto che l’attuale calo del dollaro persista e sia solo una risposta a breve termine alla possibilità di una quarantena cinese più breve. Le scommesse ribassiste sulle valute asiatiche sono proseguite alla luce della Federal Reserve super aggressiva, che costringe le altre banche centrali a tenere il passo. Il dollaro ha superato il drammatico livello di 150 contro lo yen per la prima volta dall’agosto 1990 e ha registrato un massimo storico contro la rupia indiana a 83,268.

Il dollaro ha beneficiato anche del sostegno dei rendimenti in aumento, con il titolo a 10anni che ha raggiunto il 4,178% per la prima volta dal giugno 2008. Al contrario, l’oro è sceso a meno dello 0,5% dal minimo del 28 settembre di 1,618 dollari, che non si vedeva dall’aprile 2020, e mi aspetto che l’oro scenderà verso 1,300 dollari.