Roy Reale | 06.06.2013 12:45
Negli ultimi anni abbiamo avuto l’opportunità di colloquiare con una miriade di investitori in oro, soprattutto acquirenti asiatici.
Nonostante in Asia ci sia una forte tradizione nell’investimento in Oro fisico, negli ultimi anni è prolificata un’abbondante offerta di prodotti derivati finanziari agganciati alle quotazioni dei metalli preziosi.
Pertanto, cogliamo l’occasione per approfondire la questione dell’oro finanziario e dei suoi derivati.
Se prendi in considerazione di investire in questi prodotti che fanno riferimento all’oro e all’argento, specifica a quale peculiare veicolo d’investimento la controparte si riferisca.
Semplifichiamo prendendo come esempio alcuni prodotti di istituzioni asiatiche. In ogni caso, che siano fondi o istituzioni finanziarie asiatiche o europee, se vuoi investire in oro finanziario è sempre meglio chiarire i termini del contratto che ti propongono prima di procedere alla firma dello stesso.
Pertanto, mettiamoci nei panni di un risparmiatore dell’Asia che voglia impiegare parte dei propri capitali in questi prodotti finanziari.
In Asia, una grossa fetta di banche offre prodotti finanziari denominati “certificati rappresentativi di oro fisico” (paper gold) oppure “libretti di risparmio rappresentativi di metalli preziosi” (passbook gold), oppure ”contratti pagherò oro e argento“ (pool accounts).
Fai attenzione perché tutte e tre le tipologie di prodotti non sono oro fisico (monete da investimento o lingotti) ma sono prodotti finanziari, rappresentativi di oro fisico da investimento.
Il “certificato di carta rappresentativo di oro fisico” (paper gold), a livello giuridico attesta che il possessore dello stesso ha in mano un titolo sostitutivo di oro fisico.
Con un certificato rappresentativo di oro non possiedi oro. In molti casi non hai neppure il diritto alla conversione in oro fisico dello stesso certificato.
In termini giuridici anglo-sassoni, significa che sei creditore nei confronti di una terza parte (ovvero quella che vi ha rilasciato il certificato), la quale è soggetta a una miriade di rischi di controparte, e potrebbe essere esposta anche a rischio di fallimento per bancarotta.
Esempi di certificati di carta emessi da banche o istituzioni finanziarie sono i “libretti di risparmio rappresentativi di metalli preziosi” (passbook gold), “fondi partecipativi ai mercati futures” e altri prodotti conosciuti come ETF (Exchange-Traded-Funds).
Sebbene questi prodotti siano realmente influenzati dai prezzi dell’oro di cui sono rappresentativi, questi veicoli finanziari spesso non danno il diritto alla conversione in oro del certificato in vostro possesso.
Prodotti finanziari Derivati di Oro e Argento fisico
Ci concentriamo e analizziamo alcune tipologie di prodotti finanziari proposti dalle banche asiatiche (potremmo ugualmente estendere l’analisi a prodotti finanziari proposti da banche europee o statunitensi, per comodità utilizziamo le asiatiche di cui abbiamo diretta conoscenza).
Vi abbiamo descritto le principali caratteristiche di questi prodotti finanziari, che sintetizziamo come segue:
Theodore Butler, di Butler Research, in merito a questi prodotti ha dichiarato: “queste sono soltanto promesse cartacee o soltanto scritture contabili“.
Adesso, senza voler fare alcun riferimento diretto ai prodotti di cui abbiamo approfondito sopra, grazie anche agli studi di esperti del settore dei metalli preziosi (come il già menzionato Ted Butler, ma anche James Turk e Mike Maloney) possiamo affermare che il grosso problema con i certificati e le società che li gestiscono è che in via generale sono prive di metalli, nonostante affermino di possedere i “vaults” ovvero i “caveaux.
Quando acquisiscono denaro da un depositante generalmente non acquistano oro o argento fisico. E’ come vendere i metalli preziosi allo scoperto. Il vero problema nasce all’atto del disinvestimento.
Se il prezzo è salito di molto rispetto a quello contratto all’acquisto, queste istituzioni dovranno correre sul mercato a comperare il metallo al prezzo corrente, oppure dovranno pagare la differenza in contanti.
Secondo Ted Butler, molte di queste istituzioni finanziarie, all’atto del disinvestimento del singolo risparmiatore ricorrono ai denari dei nuovi investitori per pagare i vecchi in uscita. Questo costituisce un pericoloso schema di Ponzi
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
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