Marco Celletti | 05.10.2022 07:42
Settembre, come da tradizione, conferma la consueta tendenza di mese ribassista e porta i principali indici americani su nuovi minimi annuali. E’ opportuno avere ben chiaro cosa sta succedendo e quali potrebbero essere gli scenari possibili per i prossimi trimestri, tenendo presente le attuali tendenze indotte dalle politiche monetarie messe in campo dalla FED.
La banca centrale americana ha già realizzato la maggior parte della sua politica restrittiva anti inflazione; gli effetti inizieranno a farsi sentire pesantemente nei prossimi mesi, in cui la recessione attesa sarà accompagnata dalla “capitulation” degli indici azionari. La FED d'altronde ha messo in conto che un’inflazione a questi livelli, si può sconfiggere soltanto con una “demand destruction” ossia alzando i tassi ad un livello tale, da creare una consistente contrazione dei consumi e degli investimenti.
Dopo il rialzo del 21 settembre, i prossimi appuntamenti del 2 novembre e 14 dicembre, vedrebbero un’aspettativa dei tassi intorno al 4 – 4,5% secondo le ultime proiezioni dei Dot Plot. Per il resto sappiamo soltanto che la politica sarà “DATA DEPENDENT” ovvero si avrà un setting continuo in base ai principali dati macro: inflazione – disoccupazione – PIL…
Attenzione a considerare questo atteggiamento come prudenziale, poiché dietro questo meccanismo, c’è una “finta cautela” che per ora sta impedendo il panico, ma che non potrà durare a lungo. Per capirci, pensiamo al tasso di occupazione: se la FED ritenesse ancora alta l’inflazione nei prossimi mesi, guardando i dati occupazionali (ancora equiparabili ad una economia in crescita) potrebbe ancora applicare ulteriori rialzi dei tassi. Con questo atteggiamento però non si tiene conto che gli effetti dei tassi sull’occupazione sono differiti nel tempo e che oramai siamo su livelli di costo del denaro già insostenibili per molte imprese e famiglie.
Insomma applicare una politica monetaria adeguata ai “NON FARM PAYROLL” è come andare in autostrada guidando senza guardare davanti, ma dallo specchietto retrovisore. Non si può basare una politica macroeconomica su dati retrospettivi, è soltanto uno specchietto per le allodole (operatori di borsa e piccoli risparmiatori). Insomma finchè dura…
In più la manovra fortemente restrittiva della FED è applicata in un “ambiente critico” per l’elevato indebitamento pubblico e privato post pandemico. Questo contesto non può fare altro che accentuare gli effetti negativi costituendo il preludio di una recessione più o meno severa.
Si combatte l’inflazione a costo di pagarla con una profonda recessione.
Come nella psicologia umana, così nei mercati finanziari, esistono delle fasi che caratterizzano il comportamento degli operatori di fronte alle emozioni. Il dolore e la recessione vengono recepiti con gli stessi stati d’animo nel comportamento della vita reale così come nell’atteggiamento degli operatori dei mercati finanziari. Possiamo distinguere 5 fasi: Diniego – Rabbia – Contrattazione – Depressione – Accettazione.
Secondo quanto sta accadendo, i mercati finanziari vivrebbero in questo momento la fase di preludio dell’accettazione; mancherebbe ancora la piena consapevolezza della realtà recessiva. Scenario assolutamente indesiderato, ma prossimo e parzialmente prezzato dal mercato. I mercati finanziari, d’altronde stanno subendo colpi da tutte le parti:
Cosa dobbiamo attenderci allora nei prossimi trimestri?
Un “mostro” definito dagli economisti STAGFLAZIONE: contesto economico caratterizzato da mancanza di crescita e inflazione.
Dall’inflazione alla recessione, insomma il passo è breve. Secondo le stime di Goldman Sachs (NYSE:GS) potremmo aspettarci ragionevolmente un bottom di S&P 500 tra 2.800 e 3.200, a seconda di quanto sarà grave la recessione.
A prescindere dalle ipotesi più o meno attendibili sui numeri, dallo scenario che si prospetterà e dalle statistiche a cui possiamo fare riferimento, un supporto importate deriva dall’analisi ciclica delle diverse classi di asset, come descritto dal Prof. Angelo Ciavarella del Canale Vision Forex.info.
In questo grafico, un ciclo economico è idealmente scomposto in 6 periodi. Ad ogni “stage” corrisponde il caratteristico apprezzamento o deprezzamento di uno specifico asset d‘investimento. Osserviamo prima di tutto il grafico delle materie prime, attraverso il CRB Index (indice aggregato delle commodities).
Il primo semestre 2022 nel grafico evidenzia benissimo lo “stage III” del modello; favorite dallo scoppio della guerra e dall’aumento della domanda post pandemia, le materie prime hanno cominciato a correre, soprattutto quelle energetiche e alimentari. Il picco degli aumenti è stato registrato nel mese di giugno a partire dal quale le commodities hanno invertito la direzione, definendo il punto di svolta per l’inizio dello “stage VI” ad un passo dalla capitulation, ma ancora non del tutto compiuta.
Le fasi del modello, calzano a pennello anche sull’andamento del mercato obbligazionario. Osservate infatti il grafico del futures a 2 anni Usa, il più sensibile alle politiche della FED. Il prezzo è crollato negli ultimi mesi e nelle prossime fasi potrebbe consolidare in un range accumulativo prima ripartire. Sostanzialmente dopo una recessione, il primo asset a ripartire sono proprio le obbligazioni. A maggiore conferma della costruzione di un “pavimento” vi è l’impossibilità della FED di insistere troppo sulla leva dei tassi, visto che già il traguardo del 4% sembra un livello consistente e probabilmente i rialzi del prossimo anno saranno molto contenuti fino allo stop.
L’ultimo sguardo lo rivolgiamo all’equity, che probabilmente ha già percorso buona parte della strada in discesa, anche se sono molto probabili ulteriori affondi nei prossimi mesi. Insomma ecco di seguito la sintesi della rotazione degli asset nelle 6 fasi del ciclo economico. Questo e altri articoli puoi trovarli nel mio blog ORSI CONTRO TORI. Buon trading a tutti!
DISCLAIMER: Questo articolo ha il solo ed esclusivo scopo didattico e formativo pertanto non deve essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento, né come sollecitazione di pubblico risparmio. Le attività di investimento in borsa e di trading speculativo comportano notevoli rischi economici e chiunque le svolga, lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità. Chi scrive non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di speculazione o d’ investimento prese dal lettore.
Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.