Dati cinesi in calo

 | 15.08.2016 08:45

Il mese di Agosto sembra offrire lo scenario ideale per la ricerca di rendimenti, data la bassa volatilità dei mercati e i tassi ai minimi storici. Non vediamo alcuna ragione per andare controcorrente, ma dobbiamo prevedere alcuni possibili eventi che potrebbero frenare l'euforia.

Gli ultimi dati dalla Cina non sono esaltanti. Produzione industriale, vendite al dettaglio e investimenti hanno deluso, spingendo le proiezioni sulla crescita del GDP sotto il 7%. I dati non devono sorprendere, perchè gli indici PMI erano scesi sotto la soglia 50 nelle settimane precedenti (PMI manifatturiero a 49.9). I consumi restano in salute, anche se in calo dato che le vendite al dettaglio sono aumentate del 10.2% (soprattutto grazie al +23% del settore delle automobili), rispetto al precedente 10.6%.

La produzione industriale è aumentata solo del 6.0%. Infine, il dato deludente sugli investimenti, da 9.0% a 8.1%. Ciò rappresenta un'inversione rispetto ai precedenti indicatori positivi, probabilmente legati al programma di espansione lanciato dal governo.

Riprende quindi il trend ribassista. Gli investimenti privati hanno toccato addirittura il minimo storico, registrando un anemico 2.1%, a causa del calo della domanda globale e della fiducia.

E' sempre più chiaro che la spesa pubblica non è sufficiente a compensare la contrazione degli investimenti privati.

L'implementazione di una strategia economica è diventato un compito più difficile in quanto gli indicatori economici divergono di regione in regione. Il mercato immobiliare rimane in buona salute, con un aumento delle vendite pari al 18.7% su base annuale, anche se con delle conseguenze pericolose sull'indebitamento delle famiglie.

Il governo ha cercato di intervenire verbalmente per prevenire una bolla immobiliare, applicando anche delle misure in tal senso. Tuttavia, la politica monetaria accomodante incoraggia la speculazione. Guardando al futuro, è probabile uno shift da politiche monetarie espansive a politiche fiscali di spesa. Dati i rischi connessi e gli effetti collaterali per le banche, tagli dei tassi e ritocchi al RRR saranno sempre meno frequenti. Crediamo che in un contesto di rallentamento economico la politica monetaria resterà accomodante, con possibile taglio del tasso di 25 punti base nel Q4. Per quanto riguarda lo yuan, una minore attitudine all'azione della PBoC potrebbe favorirne l'apprezzamento.