Divergenze, incertezza e sfide all'orizzonte

 | 24.05.2023 09:06

A volte risulta complesso giustificare razionalmente le divergenze che emergono nei mercati finanziari. In diverse occasioni, nel nostro blog abbiamo evidenziato alcuni movimenti peculiari che meritano attenzione, ma spesso tali fenomeni vengono ignorati, nonostante siano evidenti agli occhi di tutti. Come è possibile che i mercati abbiano mantenuto una prospettiva ottimistica sull'andamento dei tassi della Federal Reserve, mentre gli investitori (sia individuali che hedge fund) si siano sempre mostrati cauti, mantenendo livelli minimi di ottimismo?  Se i primi hanno dovuto ricredere ai loro giudizi (rivedendo sempre al rialzo le aspettative), nonostante le chiare e ferme parole della Fed, così come spesso anche dai movimenti del mercato obbligazionario, i secondi faticano ancora a trovare vantaggio in un rally dei mercati azionari, con il Nasdaq 100 che da inizio anno ha registrato un rialzo superiore al 20%.

L'incertezza continua a dominare la scena, come un sovrano incontrastato. La classe politica americana si imbatte in difficoltà nel raggiungere un accordo sul tetto del debito pubblico, mentre il conto alla rovescia risuona sempre più forte. L'ottimismo, basato su promesse effimere e mancanza di azioni concrete, si trasforma rapidamente in pessimismo. Gli annunci di progressi nei negoziati hanno inizialmente spinto i mercati al rialzo, ma ieri abbiamo assistito a una nuova flessione, con l'incertezza che ora si estende anche alla cosiddetta "data X". Con l’assenza di passi avanti e con la bagarre politica che litiga persino sulla scadenza, dimenticando che questa non sia il fine, diventa difficile offrire spiragli ai mercati per evitare le vendite. Se la storia volesse insegnarci qualcosa di importante (consapevoli che il problema non risiede nel maestro, ma negli alunni), possiamo ricordare l'episodio in cui il governo rischiò il default nel 2011, con conseguente perdita di quasi il 20% sul mercato generale. Considerando la situazione macroeconomica globale incerta e la mancanza di un'effettiva volontà da parte dei partecipanti di trovare una soluzione a breve termine, unita all'assenza del supporto della Federal Reserve, lo S&P 500 nel frattempo si trovi solamente al 4% di distanza dai massimi delle ultime 52 settimane. Questi dati riflettono la delicatezza della situazione attuale e la necessità di affrontare con urgenza le questioni relative al tetto del debito pubblico. Nel frattempo, cresce l'ansia sul mercato dei buoni del Tesoro, con i titoli di prima istanza che ieri hanno brevemente superato il 6%. È particolarmente significativo il rendimento del T-bill a un anno emesso nel giugno 2022 e con scadenza il 15 giugno, che attualmente si attesta intorno al 6,2%. Questo dato evidenzia chiaramente le preoccupazioni e il livello di incertezza che circonda il dibattito sul tetto del debito pubblico e le possibili implicazioni sulle finanze governative. Gli investitori sembrano richiedere rendimenti più elevati per compensare il rischio associato a questa situazione.

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