Dopo taglio del tasso della RBI, accelerazione delle vendite di lira?

 | 04.03.2015 13:15

h2 Forex News and Events/h2

Suscitando uno sbigottimento generale, la RBI ha abbassato il tasso di riferimento sui pronti contro termie di 25 punti base, portandolo al 7,50%, con un intervento a sorpresa volto a “compensare il ritardo nel consolidamento fiscale” e a ottemperare all’annuncio sul budget del primo ministro Modi (!). Si sapeva che il nuovo budget avrebbe contrariato la RBI e si prevedeva che la banca centrale avrebbe mantenuto il tasso invariato almeno fino alla riunione in programma il 7 aprile, il taglio a sorpresa era del tutto inaspettato! A titolo di riepilogo, quattro giorni fa il primo ministro Modi ha annunciato, nel suo primo budget per l’esercizio finanziario completo, il finanziamento delle infrastrutture e non ha fatto granché per diminuire i sussidi, ciò significa che il governo non teme un aumento del deficit volto ad alimentare la crescita. L’aumento della spesa pubblica e il consolidamento fiscale meno serrato vanno nella direzione opposta rispetto al mandato sulla stabilità dei prezzi della banca centrale (governo e banca centrale hanno fissato insieme l’obiettivo al 4% con un’oscillazione del +/-2%). Ecco dunque l’effetto sorpresa! Poiché l’inflazione indiana è al terzo posto fra le principali economie asiatiche (l’IPC di gennaio si è attestato al 5,11% a/a), nessuno si sarebbe aspettato che Rajan optasse per il denaro a basso costo. Evidentemente, il contesto di energia a basso costo giustifica temporanee deviazioni della politica, sia sul fronte fiscale, sia su quello monetario. Ora che la RBI ha assunto un’impostazione esplicita a favore della crescita, i mercati non escludono più un nuovo intervento sui tassi alla riunione del 7 aprile. L’intervento della RBI servirà a rafforzare il supporto a 61,7664 (61,8% di Fibonacci sull’ascesa da maggio a dicembre 2014), soprattutto se i dati sul lavoro USA avvaloreranno la posizione dei falchi della Fed prima della chiusura settimanale.

Il fatto che stamattina l’USD/TRY abbia raggiunto un nuovo massimo storico (2,5497) a Istanbul è sicuramente legato in qualche modo all’intervento della RBI. Oltre al calo più rapido delle attese dell’IPC di fondo a dicembre (un’ottima scusa per il presidente Erdogan e per il governo per chiedere tassi più bassi per la TRY), l’intervento accomodante della RBI rafforza i timori che la BCT rischi di non potersi più esimere da un taglio. Detto questo, in Turchia aumentano i rischi legati alle pressioni politiche, perché, a tre mesi dalle elezioni, la situazione economica rimane difficile. La parte anteriore della curva dei rendimenti dei titoli turchi rimane fortemente invertita, quella posteriore sta salendo, perché il rischio paese ha un riverbero sulle scadenze più lunghe. Il forex e i mercati monetari sono chiaramente contrari a un nuovo intervento sui tassi della BCT, anche se il presidente Erdogan ritiene responsabile il governatore della BCT Basci per il rallentamento economico! La base valutaria incrociata a tre mesi punta a un calo dell’interesse per la TRY contro l’USD.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora

Il Brasile va nella direzione opposta

Oggi si svolgerà la riunione della banca centrale del Brasile (BCB), che dovrebbe aumentare il tasso Selic di altri 50 punti base, portandolo al 12,75%, per frenare le pressioni inflazionistiche e le vendite di BRL in scia ai timori in materia politica e fiscale. A dispetto di tassi relativamente favorevoli e di un’impostazione da falco della BCB, il real (BRL) fa fatica ad attrarre posizioni lunghe. Stando agli ultimi dati della CFTC (aggiornati al 24 febbraio), i lunghi speculativi netti sui future in BRL sono scesi per la seconda settimana consecutiva (a 4561 contratti) e da quel momento il trend discendente probabilmente si è rafforzato. Ieri l’USD/BRL ha raggiunto il massimo storico da 10 anni, attestandosi a 2,9342, la volatilità implicita a un mese è salita al 17,8%. A nostro avviso, chi opera con il carry trade aspetterà finché le tensioni rientreranno e poi si butterà sulle posizioni di carry lunghe. È sicuramente imminente una correzione, ma invitiamo a essere pazienti! Venerdì saranno pubblicati i dati sul lavoro negli USA, quindi le pressioni a vendere BRL contro USD dovrebbero rimanere stringenti.