Gli utili di 3 supercolossi del greggio lanciano segnali misti su ripresa domanda

 | 05.05.2020 12:56

Il settore petrolifero globale si trova nel bel mezzo di un grave downturn, risultato della pandemia di COVID-19 e del suo impatto sulle economie nazionali. Al fine di preservare la salute aziendale, i più grandi e più forti produttori energetici del mondo, spesso chiamati i supercolossi del greggio, stanno tagliando la produzione, licenziando migliaia di dipendenti e riducendo quelli che un tempo erano i loro sacrosanti dividendi, tutto per cercare di mantenere la liquidità.

Ma, nonostante queste massicce ristrutturazioni, gli investitori cercano segnali di una ripresa della domanda in modo da poter approfittare dei bassissimi prezzi dei titoli di queste compagnie.

Di seguito, una panoramica dei punti chiave riportati nelle pubblicazioni sugli utili trimestrali dei tre grandi colossi petroliferi mondiali. Il nostro obiettivo: capire se questi operatori vedono un bottom nella distruzione della domanda che ha portato il prezzo del Brent, di riferimento, a 26 dollari al barile dai 70 di circa quattro mesi fa.

1. ExxonMobil: dei primi segnali incoraggianti

Exxon Mobil (NYSE:XOM) (NYSE:NYSE:XOM ), il principale produttore USA, ha registrato la sua prima perdita in almeno tre decenni, riportando un colpo da 610 milioni di dollari dopo i 3 miliardi di dollari di svalutazione del primo trimestre 2020, quando ha pubblicato i risultati venerdì 1° maggio.