Ecco come l’allentamento della Fed potrà spingere l’indice del dollaro

 | 16.12.2020 08:56

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 15 dicembre 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

I trader delle valute dovranno prepararsi a 24 ore davvero intense. La lista di dati economici in uscita è lunga ed include: annuncio di politica monetaria della Federal Reserve, vendite al dettaglio negli USA, dati PMI di zona euro e Regno Unito, e dati sull’IPC del Canada. Ognuno di questi dati potrebbe influire fortemente sul forex, ma nell’insieme, c’è un grande rischio di volatilità, divergenze e inversione dei trend.

Negli ultimi mesi, il dollaro USA è sceso stabilmente al minimo di 2 anni e mezzo contro l’euro, il franco svizzero, il dollaro canadese, il dollaro neozelandese ed il dollaro australiano. La pandemia in corso e la mancanza di ulteriori stimoli fiscali ha fatto allontanare gli investitori dal biglietto verde ed ha alimentato le aspettative di un allentamento della Fed questo mese.

La Federal Reserve dovrebbe lasciare i tassi di interesse invariati, ma ci si aspetta un aumento dello stimolo con un rinvio delle scadenze degli asset acquistati. La tabella di seguito riportata mostra le ragioni che motivano queste previsioni. Dall’ultimo vertice di politica di novembre, l’attività del settore manifatturiero e di quello dei servizi è rallentata, portando ad una crescita più debole dell’occupazione non agricola. Le vendite al dettaglio sono aumentate in maniera moderata visto l’aumento delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione. I tassi di interesse bassi continuano a supportare il settore immobiliare e l’inflazione, ma questo potrebbe non bastare. Per la banca centrale, l’impatto della somministrazione del vaccino sarà bilanciato dai dati sull’occupazione. Se la Fed dovesse decidere di allentare, ma mostrandosi ottimista sulla ripresa, lo short covering potrebbe far salire il dollaro USA in maniera decisa. Qualche ora prima del FOMC, saranno rilasciati i dati sulle vendite al dettaglio USA ed il rischio del dollaro è al rialzo visto l’aumento degli stipendi ed i dati positivi  sulle vendite online. 

Prima dell’apertura della seduta nordamericana, la zona euro ed il Regno Unito rilasceranno i rispettivi dati PMI. Le restrizioni disposte a novembre hanno pesato molto su alcune nazioni europee. Potremo fare la conta dei danni dopo i dati PMI di mercoledì. L’euro e la sterlina, entrambi vicini al massimo di 2 anni e mezzo, sono suscettibili ad una correzione. Il cambio USD/CAD è sceso al minimo da aprile nonostante le dichiarazioni caute del Governatore della banca centrale Tiff Macklem. Ha affermato che la ripresa economica dalla pandemia è in un momento difficile e che ci sono degli strumenti a disposizione per fare di più. I dati di domani sull’IPC dovrebbero essere positivi visto l’aumento della componente relativa ai prezzi dell’indice IVEY PMI. Giovedì la Nuova Zelanda rilascerà i dati sul PIL del 3° trimestre. Il terzo trimestre è stato positivo per molti paesi e la Nuova Zelanda non fa eccezione.

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