Ecco il più grande rischio per il 2024
Investing.com | 29.12.2023 08:43
La domanda che tutti si pongono: Come sarà il 2024?
Sembrerà banale ma l'azionario potrebbe continuare a salire oppure cambiare direzione e scendere, questo a seconda dei tassi di interesse, dell'inflazione, della crescita delle maggiori economie, degli utili azionari, del sentiment che gli investitori hanno, di qualcos’altro di inaspettato che potrebbe presentarsi.
Ad oggi il più grande rischio potrebbe essere pianificare in anticipo, dare per certo che il mercato andrà in "quella" direzione.
Non sto dicendo che non dovremmo fare previsioni, sono utili per una pianificazione finanziaria futura, ma non dovremmo sorprenderci che accada qualcosa di diverso, anzi, dovremmo già scontarlo e pianificare anche dal quel punto di vista e di conseguenza.
Generalmente, quando si è certi di qualcosa poi c'è il rischio di essere "smentiti", questo capita nella vita di tutti i giorni.
Lo scorso anno, nello stesso periodo in cui ci troviamo oggi, il Financial Times ha pubblicato un sondaggio secondo cui oltre l'80% degli economisti era certo, quindi prevedeva con certezza, una recessione nel 2023. Pensate ancora che sia in arrivo una recessione? Spesso le persone, in generale, sono destinate a sbagliarsi e come dicevo prima, è opportuno aspettarsi di tutto.
Credo che, come per il 2023, bisognerà cercare di "cavalcare" il mercato piuttosto che superarlo, e se predire il futuro risulta difficile forse sarebbe più saggio partire da ciò che conosciamo.
Per gran parte del 2023 abbiamo visto il flusso di denaro degli investitori spostarsi verso i titoli del Tesoro, poi abbiamo assistito al più grande deflusso dai titoli del Tesoro da giugno 2020 verso le azioni. Infatti i flussi nei fondi azionari hanno registrato in 2 mesi il maggiore afflusso da marzo 2022 e man mano sempre più persone inseguiranno il rally.
In realtà le azioni, fino ad oggi, hanno seguito "semplicemente" le loro tendenze stagionali. Non c'è davvero nulla di cui preoccuparsi (al momento).
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È quando i mercati "ignorano" le loro tendenze stagionali che dobbiamo davvero prestare attenzione, l'inizio di una debolezza durante un periodo stagionalmente forte dell’anno, come fine dicembre e gennaio, potrebbe essere un segnale di peggioramento del trend.
Un dato che vale la pena monitorare sono i "Job Opening" (opportunità di lavoro) che hanno cambiato la loro tendenza mentre l'S&P 500 continua il suo rialzo
Di solito non è così, se guardiamo dal 2000 in poi, possiamo notare come ogni calo del dato sia stato seguito fedelmente dall'inversione dell'S&P 500.
Ma cosa sta spingendo i prezzi delle azioni in alto?
Un dollaro debole. Infatti quando il dollaro è forte, le azioni vanno in affanno
Dopo il picco di settembre 2022, il dollaro è andato al ribasso mentre per l'S&P 500 c'è stata l'inversione, da lì in poi le azioni sono andate verso l'alto. Possiamo affermare che finché ci sarà un dollaro con una tendenza ribassista, la corsa dell'azionario potrebbe continuare. Ciò è avvalorato dal sentiment degli investitori verso titoli rischiosi e non difensivi.
Stiamo vedendo l'esatto contrario di quello che dovrebbe palesarsi in caso di mercato ribassista, non c'è una rotazione verso i titoli difensivi a bassa volatilità e sui beni di consumo.
Dovremmo continuare a pensare che le cose andranno bene?
Secondo un articolo di Bloomberg, l'S&P 500 ha creato la terza onda della "teoria di Elliott", in genere è la più potente ed estesa.
Infatti l'indice si è avvicinato ai massimi storici che potrebbero essere superati nei prossimi giorni con la possibilità di toccare i 4900 nelle prossime settimane.
Ma una volta terminata la forza della terza onda però l’indice tenderà a creare la quarta, che come ben sapete rappresenta una correzione. La passata onda 2 di correzione, è iniziata nel gennaio del 2022 ed è durata circa 10 mesi con un calo del 20-25%.
Il rally durerà ancora a lungo? staremo a vedere!
Alla prossima, Buone feste!
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