El-Erian, quando il guru distilla solo buon senso

 | 14.07.2021 11:01

Perché i tassi restano bassi e le Borse continuano a salire? Deludono le risposte del più famoso investitore in bond e titoli a reddito fisso. Meglio allora una presa di posizione netta (e magari sbagliata) come quella di Lisa Shalett di Morgan Stanley (NYSE:MS): “Occhio che potremmo perdere il 15%”.

L’articolo sul Financial Times dell’ex Ceo di Pimco, oggi top consigliere di Allianz (DE:ALVG).

Linkedin lo ha giudicato il più importante influencer del 2016 e il terzo del 2017. Ricchissimo, poliglotta, acclamato oratore in ogni consesso in cui viene invitato a parlare, che sia il Global Financial Forum piuttosto che il Fortune Ceo Global Summit, Mohamed El-Erian è considerato il guru mondiale dei rendimenti e dei tassi di interesse. Per 7 anni, dal 2007 al 2014 ha guidato come Ceo Pimco, la più grande società di investimento al mondo in bond e titoli a reddito fisso. Ma anche lui, che oggi è Chief economic adviser di Allianz, non ha una risposta convincente alle due domande che si fanno tutti gli investitori: perché i tassi di interesse restano così bassi anche se le economie galoppano e, seconda domanda, perché Wall Street continua a salire record dopo record?

Le considerazioni di El-Erian sul Financial Times di due giorni fa grondano buon senso e niente di più: 1) le Borse salgono perché con i tassi così bassi non c’è alternativa all’acquisto di azioni; 2) si comprano azioni perché continua ad arrivare sul mercato una valanga di liquidità; 3) gli investitori hanno paura di perdersi l’ennesimo rialzo delle azioni. Se invece di comprare il Financial Times, facessimo tutti i giorni un giretto nei bar del centro di Milano per orecchiare i discorsi dei clienti all’ora della pausa pranzo sentiremmo le stesse cose.

Il settore tech mai così sopravvalutato come dal 2000.

Ha più valore aggiunto una presa di posizione coraggiosa come quella di Lisa Shalett, Chief investment officer di Morgan Stanley Wealth Management. Una donna che non ha paura di dire ai suoi clienti che Wall Street potrebbe perdere il 15% perché il mercato azionario è caratterizzato da forti sopravvalutazioni, soprattutto nel settore tech. Il multiplo price/sales (prezzo/ricavi) dei titoli tecnologici è arrivato in questi giorni a livelli che non si vedevano dal maggio 2020, al picco prima dello scoppio della bolla delle dot-com (vedi il grafico qui sotto).