Euforia sull'azionario, ma attenzione a marzo!

 | 06.03.2013 11:03

Grande evidenza su tutti i media del nuovo record storico del Dow Jones messo a segno nella seduta di ieri a 14.286 punti.

All’indice più rappresentativo, lo S&P500, mancano ancora una trentina di punti circa per festeggiare il nuovo top di tutti i tempi.

Ho già messo in evidenza tempo fa che, dal 2000 ad oggi, sull’indice che raggruppa le 500 società più importanti degli USA, dal picco toccato a marzo del 2000, nel pieno del boom della new economy, sia poi calato del 50% con il minimo registrato nell’ottobre del 2002.

Da lì è poi partito un nuovo trend al rialzo il cui apice è stato toccato nell’ottobre del 2007, con una performance del 100% circa.

C’è poi stata la crisi dei mutui subprime, il fallimento della Lehman Brothers ed altre situazioni tali che hanno riportato il 9 marzo del 2009 lo S&P500 sotto i 700 punti, ancora una volta con un crollo del 50% circa.

La realtà di questi giorni dice che siamo a +130% da quel minimo e come scritto in precedenza, a pochi punti da un possibile nuovo massimo storico.

L’esperienza di questi ultimi 12 anni dice che le 2 fasi ribassiste siano durate un paio di anni, mentre quella rialzista 5.

Si potrebbe quindi pensare al 2014 per una possibile inversione della tendenza positiva in corso, anche se i cali sono sempre partiti dopo un nuovo record storico.

C’è poi una strana coincidenza che vede i massimi ed i minimi registrati sempre nei mesi di marzo ed ottobre.

Siamo quindi dentro un mese a rischio, in quello in cui potrebbe potenzialmente partire una correzione del 50% della durata di un paio di anni.

Si ripeterà la storia anche questa volta?

ANALISI EUR/USD
Euro/dollaro in stand-by nelle ultime due sedute: il cambio si è mosso pochissimo, un range di 60 pips circa dal max al minimo di giornata.
L’attesa, però, è quasi finita, domani si riunisce la BCE.
I livelli da monitorare restano sempre quelli: il supporto in zona 1.29 e la resistenza di breve in area 1.3150.

ANALISI USD/JPY
Il discorso fatto per l’euro/dollaro vale anche per il cambio USD/JPY.
Un’oscillazione di 60 pips circa nelle ultime due giornate e grande attesa per il meeting della Bank of Japan di questa notte.
Un supporto di breve si trova in zona 91.20, mentre la resistenza è in area 94.50.

ANALISI AUD/USD
Dopo la conferma dei tassi al 3% e la possibilità di nuovo taglio, l’australiano prosegue la corsa al rialzo e torna a puntare la resistenza in zona 1.030/1.035.
Il trend è favorito anche dalla positività che giunge dall’azionario, il mercato con cui è strettamente correlato.

ANALISI NZD/USD
Operazione chirurgica sul kiwi, dopo aver toccato il supporto in zona 0.82 e registrato il nuovo minimo dell’anno a 0.8193, il neozelandese prende forza e rivede la resistenza di breve in area 0.84, anche se quella più importante è poco più in alto, sui massimi di periodo a 0.8530.

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ANALISI GBP/USD
ll cable non riesce a superare la resistenza di breve in area 1.5160 e si avvicina l’appuntamento con il meeting della Bank of England.
Questa mattina è atteso un intervento del governatore uscente, Mervyn King.
La soglia psicologica a 1.50 è sempre lì a due passi che attende.

ANALISI USD/CAD
Il cambio USD/CAD sembrava voler puntare ieri a 1.03, ma niente da fare, sente la resistenza in cui si trova adesso.
E dopo 12 candele verdi, arriva anche quella rossa sul grafico giornaliero Heikin-Ashi, un ulteriore segnale ribassista.
Attenzione perché, la correzione potrebbe essere consistente, fino a sotto la parità!

ANALISI USD/CHF
Il dollaro/franco svizzero viaggia sopra quota 0.94, sembra pronto ad effettuare il test della resistenza in area 0.9480.
A quel punto, saremo in presenza anche di nuovi massimi dell’anno.
Nella parte bassa del grafico, il supporto è sulla ex resistenza in zona 0.9360.