EUR incerto dopo la BCE, BRL in calo prima delle elezioni

 | 03.10.2014 13:38

h2 Forex News and Events/h2

I mercati valutari rivedono le posizioni in scia alla scarsa precisione della BCE. Nel suo intervento di ieri, il presidente della BCE Draghi ha fornito pochi dettagli sul programma di acquisto di debito privato. Il complesso EUR, deluso, è rimasto all’interno di fasce. Prima della campanella di chiusura settimanale, l’attenzione del forex si è spostata sui dati sul lavoro negli USA. Le aspettative sono positive; la previsione del mercato per il dato NFP di settembre si attesta a 215K, nonostante le 142K unità del mese scorso. I dati USA dovrebbero determinare se l’USD si trovi su livelli che richiedono una correzione o se si potrà rafforzare ulteriormente.

In Brasile, l’USD/BRL testa la resistenza a 2,50, man mano che s’intensificano le tensioni in vista della prima tornata delle elezioni presidenziali, in programma il 5 ottobre.

La delusione post-BCE fa rimanere l’EUR ALL’interno di fasce

Come previsto, alla riunione del 2 ottobre la BCE ha mantenuto lo status quo. I tassi d’interesse sono rimasti ai minimi storici: il tasso di rifinanziamento principale allo 0,05%, il tasso marginale sui prestiti allo 0,30% e quello sui depositi al -0,20%. Come ha detto espressamente il presidente della BCE Draghi il mese scorso, i tassi dell’EUR si attestano sui limiti inferiori e dovrebbero rimanere su questi livelli nel prossimo futuro.

Il passaggio principale del discorso di Draghi ha riguardato gli acquisti di debito privato. Draghi ha fornito dettagli sugli acquisti di ABS e di titoli garantiti, anche se ha rivelato molto meno di quanto si aspettasse il mercato. In breve, da metà ottobre la BCE inizierà ad acquistare titoli garantiti e comincerà a costruire il suo portafoglio ABS entro la fine dell’anno. Il programma di acquisto di titoli privati durerà almeno due anni. La BCE sarà il più possibile inclusiva sugli acquisti di ABS; asset da paesi con un rating inferiore a BBB- (come la Grecia e Cipro) richiederanno dei caveat quali compensazione per il rischio. Le TLTRO, gli acquisti di ABS e di titoli garantiti avranno un forte impatto sul bilancio della BCE, per un valore stimato intorno ai mille miliardi di euro. L’obiettivo è far lievitare il bilancio della BCE ai livelli d’inizio 2012 (intorno a 3 mila miliardi di euro rispetto agli attuali 2 mila miliardi). Secondo il presidente Draghi, un forte ostacolo è costituito dal “progresso insufficiente nelle riforme strutturali dei paesi dell’Eurozona”, fattore che “rappresenta un rischio al ribasso chiave per le prospettive economiche”.

Se l’EUR riuscirà a tenere dopo la BCE, ciò sarà sicuramente dovuto alla mancanza di chiarezza sull’entità del programma. L’espansione del bilancio della BCE da mille miliari di euro è già stata messa in conto nel mese appena trascorso. Dopo i volumi deludenti della TLTRO di settembre (82,6 miliardi di euro), gli investitori sono scettici sugli sforzi della BCE volti a stimolare i prestiti attraverso gli acquisti di debito privato. Un’espansione pari a mille miliardi di euro è un’operazione consistente e il percorso verso questo obiettivo continua a essere molto incerto. Durante il suo intervento di ieri, Draghi non ha fornito dettagli precisi, fatta eccezione per la tempistica sull’inizio degli acquisti. In questa fase, la mancanza di chiarezza demoralizza gli orsi dell’EUR.

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La correlazione rolling a 40 giorni fra EUR/USD e lo spread fra i rendimenti dei decennali spagnoli e tedeschi sale al 40%; i mercati continuano ad avere fiducia nella BCE. Se la frammentazione dell’Eurozona diminuirà, c’è spazio per un ulteriore indebolimento dell’EUR/USD. Detto questo, la BCE ha ancora un ultimo, ma potente, strumento, ovvero il QE, che sarà attivato in caso di necessità. Manteniamo la nostra impostazione negativa sull’EUR e intendiamo vendere sui rally per rafforzare la nostra posizione corta.

BRL sotto pressione prima delle elezioni

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile si terrà il 5 ottobre. Se nessuno dei candidati otterrà più del 50% dei voti, il secondo turno si svolgerà il 26 ottobre. Ieri le pressioni a vendere BRL hanno fatto salire l’USD/BRL a 1,4978. S’intensificano le tensioni politiche perché gli ultimi sondaggi mostrano la presidente Dilma Rousseff in vantaggio rispetto a Marina Silva, ex senatrice e principale sfidante di Rousseff. Silva propende per una maggiore autonomia della Banca Centrale e un approccio favorevole ai mercati, quindi gli investitori sono interessati al suo programma. In vista del primo turno delle elezioni presidenziali, gli operatori sono scettici, perché sembrano sfumare le speranze di un governo più affine ai mercati. Probabilmente altri quattro anni di politiche interventiste da parte di Rousseff non sono una notizia positiva per gli asset brasiliani e per il real. Alle elezioni di domenica, prevediamo che le due candidate s’imporranno e che si sfideranno al ballottaggio il 26 ottobre; ci aspettiamo dunque picchi nella volatilità per tutto il mese.

La volatilità implicita a 1 mese dell’USD/BRL è salita al 20%, raggiungendo i massimi dalla fine del 2011. La coppia BRL/USD testa le offerte a 2,50, una violazione del livello spianerebbe la strada verso 1,62, visto l’ultima volta nel 2008. Anche se manteniamo la nostra impostazione negativa sul BRL, visti i rischi politici e le pressioni legate alla Fed, non escludiamo la possibilità di un rally di sollievo dopo le elezioni. Gli operatori dovrebbero gestire oculatamente il rischio d’inversioni rialziste di breve termine, poiché agiscono in un contesto di esposizione reale negativa.