Eur/Usd in fase flat in attesa delle riunione della BCE

 | 02.10.2014 07:32

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribasissta dal 08.05.2014

A meno di 24 ore dalla riunione della BCE, che si terrà in via eccezionale a Napoli, la moneta unica resta sotto pressione soprattutto nei confronti del green back, EUR/USD. In merito alla decisione se ritoccare nuovamente i tassi di interessi, si prevede che questa volta la BCE possa mantenere lo “stastus quo”, nonostante circolino voci di un nuovo intervento da parte della BCE per far fronte al periodo non florido che stanno attraversando i paesi europei, ora diventato un problema atavico. Molto probabilmente, prima di un intervento diretto, la banca centrale europea, temporeggerà affinchè si materializzino gli effetti dei recenti stimoli, come TLTRO, acquisti di ABS e tassi negativi sui depositi. Nelle settimana che si è conclusa il 26 settembre, il bilancio della BCE è risalito sopra i 2 miliardi di euro, ma resta ancora molta strada da fare prima di giungere ai livelli del 2012 quando si toccarono circa 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda il primo impegno da parte della banche sulla TLTRO di settembre, i prestiti contratti sono stati solo di 82,6 miliardi, un volume molto basso rispetto all’obiettivo massimo dei 400 miliardi di euro previsto per la seconda tornata di LTRO di dicembre. La BCE spera che entro fine anno il sistema bancario europeo possa richiedere un maggiore volume di finanziamenti a lungo termine, anche perché dal prossimo mese entreranno in vigore gli acquisti di ABS e di bond coperti. Ovviamente, se l’inflazione in Europa subirà altri contraccolpi che comporteranno un ulteriore indebolimento, Draghi, sarà costretto a ad attivare per forza un programma di allentamento quantitativo, acquistando debito pubblico, in stile FED. Nell’ultimo intervento in tema di inflazione, il presidente della BCE, Mario Draghi, ha fatto riferimento esplicitamente a una calo sotto la soglia del 2% della BCE delle previsioni d’inflazione a cinque anni su un orizzonte quinquennale. Le aspettative sull’inflazione sono importanti perché hanno un impatto considerevole sul comportamento attuale dei consumatori. Per quanto riguarda le news macroeconomiche, ieri negli Usa è stato rilasciato il sondaggio ADP che a settembre ha mostrato la creazione di 213 mila nuovi posti di lavoro nel settore privato Usa, meglio delle stime che indicavano 205 mila unità. Di fronte a questo dato è tornata ad accendersi sul mercato la questione legata alla tempistica della prima stretta sui tassi da parte della Fed, che potrebbe arrivare già nella prima parte del 2015. Dal punto di vista tecnico – grafico, ieri la major si è sempre mantenuta per buona parte della giornata al di sotto del livello psicologico di 1,2600, per poi chiudere al di sopra dello stesso; le quotazioni si sono mantenute all’interno della massimo e minimo della candela ribassista del 30 settembre, ciò ha dato vita ad un movimento inside. La major si mantiene in un’ottica intraday in consolidamento in quanto gli investitori sono in fase di stand – by prima dell’importante meeting di domani della BCE e della consueta conferenza stampa di Draghi. Per domani, in caso di rottura dell’ultimo minimo relativo del 30 settembre si prevede un’ulteriore affondo ribassista, quindi il livello da tenere sotto controllo per entrare nelle stessa direzione del trend principale resta 1,2570.