Euro destinato a subire ulteriori cali.

 | 26.08.2014 09:20

Trend weekly ribassista dal 04.05.2014
Trend daily ribassista dal 08.05.2014

Nell’ultimo meeting dei banchieri centrali tenutosi a Jackson Hole nel Wyoming, il presidente della Bce, Mario Draghi ha adottato toni molto accomodanti, rubando addirittura la scena alla Yelllen. Il chairman, ha indicato che ci sarà un intervento da parte della Bce visto che l’inflazione continua a scendere, dichiarando che il “il consiglio direttivo prenderà nota di questi sviluppi e, nell’ambito del suo mandato, utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per assicurare la stabilità dei prezzi nel medio termine”. Le parole da colomba, adattate da Draghi non fanno che avvallare le nostra tesi sulla moneta unica, ovvero nel medio termine l’euro continuerà a svalutarsi. Il ritmo della deflazione nell’Eurozona ha subito un’ulteriore accelerazione, nonostante la decisione radicale della BCE di applicare tassi d’interesse negativi. A luglio, l’inflazione primaria di Eurolandia è scesa allo 0,4% dallo 0,5%, rilevamento che prosegue il trend al ribasso in atto da ottobre 2011. Sul fronte della crescita, il PIL nel secondo trimestre non è cresciuto, attestandosi allo 0,0%. Le economie di Italia e Germania si sono contratte, quella francese si è attestata allo 0,0%. Per uno scherzo del destino, il motore della crescita europea è stato salvato dalle prestazioni della periferia. Gli indicatori predittivi non sono incoraggianti, il PMI composito dell’Eurozona a luglio è sceso da 55,7 a 52,8 punti. Pur rimanendo sopra la soglia dei 50 punti, le flessioni dei PMI nazionali indicano che è da mettere in conto ulteriore debolezza. Proseguendo questa spirale negativa, la crescita sempre più debole non farà che aumentare il ritmo della deflazione. Durante la conferenza stampa di agosto, il presidente della BCE Draghi aveva detto chiaramente che la BCE è pronta a combattere la disinflazione facendo “tutto ciò che è necessario”, ovviamente la banca centrale europea avrà bisogno di tempo per decidere sulle misure da intraprendere, tuttavia un ulteriore ritardo renderebbe probabilmente ancora più complicata la situazione. In passato Draghi ha fornito soluzioni puntuali, in grado di muovere il mercato e non crediamo che ci deluderà proprio adesso. A nostro avviso, la reazione imminente della Bce dovrà aumentare la debolezza della moneta unica, EUR/USD, soprattutto nei confronti del dollaro americano e della sterlina. Dal punto di vista tecnico grafico, la moneta unica ha terminato le contrattazioni della prima seduta della settimana sui minimi da 11 mesi toccando la soglia di 1,3183 in evidente gap down. La struttura tecnica sia sul settimanale che sul giornaliero rimane negativa fino a quando la coppia si manterrà al di sotto sia della resistenza a 1,3320 e sia della fascia di prezzo rappresentata dalle due medie mobili esponenziali a 21 e 34 periodi. Ovviamente prima di entrare a mercato è consigliabile attendere, dopo il ritraccianento a copertura del gap down, un pattern da price action ribassista. Dal punto di vista macro economico, facciamo attenzione ai dati relativi al settore immobiliare americano visto che un suo rafforzamento segnalerebbe un miglioramento dello stato di salute dell'intera economia. Oggi, saranno pubblicati la new relativa agli ordini di beni durevoli, i quali hanno grande influenza sulla produzione effettiva, questo dato serve come un ottimo previsore della produzione statunitense a venire. I Beni durevoli sono in genere sensibili ai cambiamenti economici; a seguire, sempre nel corso del pomeriggio, abbiamo la valutazione della fiducia dei consumatori per quanto riguarda le condizioni delle imprese, dell'occupazione e del reddito personale. Basato su un campione rappresentativo di migliaia di mail-in sondaggi, l'indice del Conference Board rappresenta il campione più esteso sulla fiducia dei consumatori degli Stati Uniti. Giovedì i riflettori saranno puntati sul dato relativo al Pilper il secondo trimestre. Gli economisti si attendono una conferma della stima preliminare che aveva indicato una crescita del 4%. Sul fronte societario la stagione degli utili è ormai agli sgoccioli. Tra le poche trimestrali che potrebbero dare qualche impulso al mercato segnaliamo quelle di Best Buy e Tiffany. Mentre per quanto riguarda le news macroeconomiche di maggiore interesse del vecchio continente, giovedì in Germania sarà la volta del tasso di disoccupazione riferito al mese di agosto e dell’indice dei prezzi al consumo; mentre venerdì avremo la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo europeo riferito al mese di agosto.

Vota l’App
Unisciti ai milioni di utenti che utilizzano l’app di Investing.com per restare sempre aggiornati.
Scarica ora