Euro vicino al massimo di 4 mesi, attesa decisione sul tasso per il CAD

 | 14.07.2020 23:29

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 14 luglio 2020

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Nelle ultime settimane l’euro è stata una delle migliori valute. È salito vicino al massimo di 4 mesi contro il dollaro USA nonostante i dati economici più deboli del previsto. La produzione industriale nella zona euro è salita solo del 12,4%  contro l’aumento previsto del 15%. La componente relativa alle aspettative del sondaggio ZEW è crollata a 59,3 da 63.4. La componente relativa alle condizioni attuali è salita a -80,9 da -83,1, ma gli economisti si aspettavano un miglioramento più significativo a -65. Il sondaggio ZEW della zona euro è salito a 59,6 da 58,6. Questi dati ci dicono che mentre la zona euro sta iniziando a riprendersi, l’entusiasmo degli investitori resta frenato. Gli investitori si aspettano al massimo una ripresa graduale, il che è ragionevole visto che l’aumento dei casi negli USA blocca una ripresa globale.

Detto ciò, le previsioni della zona euro sono migliori rispetto al resto del mondo in quanto si è riusciti a contenere il contagio del COVID-19. L’Italia, uno dei paesi più duramente colpiti dalla pandemia, ha riportato solo 114 nuovi casi oggi, il minimo da febbraio. Ieri la Germania ha riportato solo 159, ma martedì sono risaliti a 412. Gli investitori temono una nuova ondata in Europa, specialmente dopo la riapertura dei confini e la ripartenza del turismo. In Spagna è stato riportato un aumento dei casi lunedì e questo ha spinto in governo a tornare ad un lockdown flessibile di fase 2 nelle aree interessate. Si tratta tuttavia di dati irrisori se comparati ai casi riportati negli USA su base giornaliera.

Il biglietto verde è sceso contro le principali controparti nonostante i dati più forti sui prezzi al consumo. È proseguito il rally azionario dopo che l’azienda biotech Moderna (NASDAQ:MRNA) ha annunciato che inizierà la fase 3 dei test sui vaccini a fine mese, unendosi a Pfizer (NYSE:PFE) e BioNTech. La speranza per il vaccino conta più di ogni altra cosa, anche più delle perdite colossali riportate da Wells Fargo (NYSE:WFC). Citigroup (NYSE:C) e JPMorgan (NYSE:JPM) hanno riportato degli utili deboli, mentre Delta (NYSE:DAL) ha dichiarato un crollo delle vendite pari all’88%. Il sondaggio manifatturiero dell’Empire State ed il Beige Book della Federal Reserve sono attesi per domani. Gli economisti si attendono un miglioramento dell’attività manifatturiera, ma dati più deboli o un Beige Book più sottotono potrebbero invertire i rialzi dei titoli, innescando un sell-off delle valute.

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La sterlina è stata venduta sulla scia di dati deboli sul PIL e sulla produzione industriale. Il dollaro australiano è salito sulla scia di dati forti sulla fiducia delle imprese e dei dati commerciali cinesi. Nonostante le tensioni commerciali tra Australia e Cina, la domanda cinese di carbone e ferro è aumentata sensibilmente. Le importazioni di minerali di ferro verso la Cina sono salite del 10% nel primo semestre, mentre quelle di carbone sono salite del 13%. Il dollaro neozelandese è sceso nonostante i dati positivi sul settore immobiliare.

L’attenzione domani sarà concentrata sul dollaro canadese, in attesa della decisione sul tasso della Banca del Canada. Si tratterà del primo vertice del Governatore Tiff Macklem, che il mese scorso è succeduto a Stephen Poloz. Durante il suo ultimo vertice, la banca ha presentato delle proiezioni economiche meno pessimiste. In precedenza ci si aspettava una contrazione del 22%, ma il dato è stato rivisto ad un -12%. Sarà interessante vedere se le previsioni di Macklem saranno diverse. A metà giugno aveva dichiarato che ci vorrà del tempo prima che la banca centrale decida di rimuovere lo stimolo, in quanto si tratterà di una ripresa lunga e lenta. Il paese ha escluso lo scenario peggiore, ma non si conoscono ancora i danni subiti dall’economia. Pertanto, la BoC potrebbe ridurre i programmi in corso qualora lo ritenesse necessario.

Dall’ultimo vertice di giugno, il Canada ha fatto abbassare la curva e nel fine settimana sono stati riportati solo 222 casi. La tabella seguente mostra i frutti del lavoro svolto, con un miglioramento dell’occupazione, del settore immobiliare e dell’attività manifatturiera. Purtroppo, la vicinanza degli USA e le strette relazioni economiche comportano un grande livello di incertezza, dunque Macklem potrebbe non essere così ottimista. Il cambio USD/CAD è salito negli ultimi giorni, dunque i rinnovati timori potrebbero riportarlo a 1,37.