Eur/Usd. Il contesto economico rende più probabile un ritorno sulla parità

 | 30.12.2022 16:33


Lo studio dell’andamento dei cross valutari si traduce molto spesso in un’analisi dei rapporti di forza tra le economie dei rispettivi Paesi. Ma quando si tratta di Eur/Usd le difficoltà a le peculiarità dei Paesi da confrontare si amplificano e risulta difficile fare una sintesi dello stato di salute dell’economia della Zona Euro da mettere a confronto con quella a Stelle e Strisce. Pero mai come in questo attuale contesto l’analisi dei rapporti di forza risulta pressoché uniforme e ritorna più che mai attuale la famosa affermazione che pronunciò a Roma nel 1971 l’allora Segretario al Tesoro Usa, John Connally, in occasione del G-10: “The dollar is our currency, but it's your problem”. E a questa affermazione sommessamente ne aggiungerei una mia: “La guerra in Ucraina è anche la nostra guerra (…degli Usa), ma è soprattutto un vostro problema (…dell’Europa)”.

Ma andiamo per gradi nell’analizzare i principali aspetti che muoveranno il cross Eur/Usd nella prima parte del 2023.

I tassi d’interesse sono il primo driver nei movimenti valutari transfrontalieri.
Dai minimi toccati dall’Euro (0.96) ad ottobre 2022, la valuta si e’ rafforzata nei confronti del dollaro fino ai massimi relativi di 1,07, grazie alla idea che l’inflazione in Usa avesse toccato il suo picco e con essa anche l’atteggiamento aggressivo da parte della Federal Reserve. Inoltre l’accelerazione delle ultime settimane dell’Euro e’ dovuta principalmente all’atteggiamento aggressivo assunto anche dalla BCE nell’ultima riunione di dicembre, in cui la Presidentessa Lagarde ha letteralmente spiazzato i mercati assumendo l’atteggiamento teutonico, quindi ancora più falco, nel combattere l’inflazione. Ma una volta che i mercati ingloberanno nei prezzi la ostinazione della BCE nel calmierare i prezzi, a condizionare la valuta saranno altri driver economici. Tra questi il rischio recessivo all’orizzonte e la crisi energetica che in Europa potrebbe riaffiorare nei mesi più freddi del 2023. Già lo spread dei tassi a 2 anni tra gli Usa e la Germania (US02Y-DE02Y) potrebbe essere arrivato vicino ad un nuovo punto di inversione.