Exxon Mobil: è troppo tardi per comprare il titolo dopo il rally del 35% di quest’anno?

Sebbene il rally sia bastato a recuperare tutte le perdite dovute al COVID, il titolo è ancora ben lontano dal massimo di chiusura storico di 104,38 dollari, registrato nel giugno 2014, quando il maggiore produttore di petrolio USA era anche la società con più valore al mondo.

Da allora, le azioni di Exxon hanno deluso gli investitori a lungo termine, restando indietro rispetto all’S&P 500 di oltre 200 punti percentuali negli ultimi 10 anni.

La rimozione dal Dow Jones Industrial Average nell’agosto 2020, dopo quasi un secolo nell’indice blue-chip da 30 componenti, è stata una pietra miliare nel ribasso.

Tuttavia, l’attuale corsa rialzista potrebbe lasciare molti investitori a chiedersi se Exxon ora sia un buon investimento a lungo termine, soprattutto quando il quadro macroeconomico sembra favorire ulteriori rialzi.

Il Brent, il riferimento internazionale, è schizzato di oltre il 60% rispetto allo scorso anno, spinto dal conflitto russo-ucraino e dalla robusta domanda globale nel contesto post-pandemia.

Cavalcando l’onda della ripresa della materia prima, Exxon ha registrato il suo profitto più alto in quasi otto anni quando ha pubblicato gli utili del quarto trimestre lo scorso febbraio.

Le entrate nette riviste sono state di 2,05 dollari ad azione, 0,11 dollari al di sopra delle stime medie degli analisti. Exxon ha inoltre ripagato 9 miliardi di dollari di debiti, riducendo gli obblighi in essere ai livelli pre-pandemia.

Altri tagli dei costi in arrivo

Con i prezzi dell’energia ancora alti rispetto all’anno scorso, il 2022 potrebbe essere ancora più redditizio per la società. Gli analisti si aspettano che Exxon riporti un balzo del 45% delle vendite del primo trimestre quando pubblicherà gli ultimi utili questo mese.

Inoltre, Exxon continua a tagliare i costi, creando un cuscinetto più grande per coprire i dividendi. Il titolo attualmente rende il 4,23%, il terzo rendimento più alto nell’indice S&P 500. Il mese scorso, in occasione della giornata degli investitori, la società ha annunciato che intende risparmiare altri 3 miliardi di dollari entro la fine del prossimo anno, per spingere i ritorni degli azionisti ed approfittare dei prezzi del petrolio alti.

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I costi strutturali scenderanno di 9 miliardi entro la fine del 2023 rispetto a quattro anni prima, con un aumento del 50% rispetto all’obiettivo precedente, ha dichiarato la società. I nuovi risparmi ridurranno i costi di 10 dollari al barile e saranno sufficienti per pagare il 60% del dividendo. Secondo Exxon, i risparmi contribuiranno a raddoppiare il “potenziale” di utili e di flussi di cassa entro il 2027, spingendo i ritorni.

Questi dati incoraggiano gli investitori a lungo termine, il cui obiettivo principale nel possedere il titolo è guadagnare dividendi. Ma gli investitori dovrebbero ricordare che il titolo XOM potrebbe aver già toccato il picco nell’attuale ciclo, dato l’aumento dell’incertezza circa la crescita economica e le prospettive della domanda.

Alcuni economisti ora ritengono che l’economia globale potrebbe entrare in recessione quest’anno, con le banche centrali di Stati Uniti e di altre importanti economie che alzano i tassi di interesse per limitare l’impennata dell’inflazione.

Forse è per questo che il rating complessivo su XOM è neutrale, in base ad un sondaggio condotto da Investing.com su 29 analisti.