Facciamo chiarezza sul fenomeno Stablecoin e Bitcoin. Fine inevitabile?

 | 13.05.2022 10:22


Un modo razionale per analizzare il momento attuale è guardare per un attimo la situazione nell'insieme.

Lo so, è difficile ma proviamoci.

L'evoluzione cronologica della tecnologia può essere utile, infatti ogni "nuova" creazione porta consensi e dissensi (sempre) ma nonostante ciò aggiunge valore, alzando gli standard precedenti.

La Blockchain e le criptovalute sono solo un altro esempio, il più recente.


Nel 1947 il Transistor sostituì i tubi e permise di fare un passo avanti verso gli hardware del computer con IBM che dominava il mercato. Nel 1971 il microprocessore ha reso ancor più semplice la costruzione dei PC, riducendone i costi e interrompendo di fatto il monopolio di IBM. Permise a Microsoft (NASDAQ:MSFT) di entrare nel mercato hardware e software. Mentre nel 1991 Linux interruppe il "vantaggio" software che Microsoft aveva, questa "competizione" ha portato alla creazione del "secolo", internet.

Internet nel tempo porta ai motori di ricerca (es. Google (NASDAQ:GOOGL)), al web3, all'e-commerce, ai social, all'intelligenza artificiale, al business on-line e agli ads.

Nel 2009 grazie alle nuove tecnologie, Satoshi Nakamoto apre a qualcosa di diverso da tutto il resto, Bitcoin e tutto ciò che ne consegue. 

Le blockchain consentono agli utenti di "eseguire" attività per la prima volta (senza intermediari), Peer-to-Peer, Proof-of-Stake e Taproot. 

Proof-of-stake (PoS) nel caso di Ethereum è il meccanismo che attiva i "validatori" (gli utenti dovranno fare staking con 32 ETH per diventare validatori) che sono scelti a caso per creare "blocchi" e sono responsabili del controllo e della conferma di questi ultimi. Mentre il Taproot nel caso di Bitcoin, ha migliorato la privacy, l'efficienza, la sicurezza e le transazioni tramite "contratti intelligenti". 

Molti, sostengono che questa tecnologia non abbia "valore", non serva a nulla.

Come nel caso di Buffett e del collega Munger, restano ormai da anni con lo stesso pensiero. Senza ripensamenti. In genere si "astengono" dall'opinare la tecnologia ma sul Bitcoin hanno una "forte" opinione.

Tralasciando (per il momento) gli eventi degli ultimi giorni, con questo "asset" Goldman Sachs (NYSE:GS) ha "erogato" un prestito garantito da Bitcoin dal valore di 27 miliardi di dollari, l'Ucraina ha ricevuto donazioni finanziate dal crowfunding "Peer-to-Peer" tramite monete digitali da qualsiasi parte del mondo mentre molte persone investono per cercare un rendimento. Tesla (NASDAQ:TSLA) recentemente ha ricevuto un prestito in DAI (stablecoin) ed El Salvador è stata la prima nazione a riconoscere Bitcoin come moneta di "stato" inseremdola nella sua riserva monetaria (adesso rischia il default).

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Forse, quello che Buffett vorrebbe dire è che non sembra ne un immobile ne un semplice titolo. Sa qualcosa che noi non sappiamo?

Ci siamo mai chiesti quanto guadagnano i "fondatori" delle allocazioni iniziali di token nel momento in cui vengono lanciate nuove blockchain?

Molti progetti si concentrano sulla creazione di valore per l'ecosistema e per la community (win-win) ma resta comunque un "lato oscuro" dove una parte dei token vengono "trattenuti" dai fondatori come "compensazione" e per creare nuove piattaforme. Ed "ovviamente" se quei token iniziano a prezzarsi varranno molto!

E' interessante notare, attraverso il grafico in basso, in quali progetti hanno mantenuto il maggior numero di token per "se stessi" rispetto a quelli della community e delle società di venture capital (responsabili delle sovvenzioni in cambio di token).