Febbraio: timori per l’Ucraina, inflazione, calo delle azioni e spinta alle materie prime

 | 01.03.2022 17:20

Sembra passato molto tempo da quando il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha detto che la banca centrale USA deve alzare i tassi di interesse dell’1% entro il 1° luglio. Bullard stava  rispondendo al rapido aumento dell’inflazione, su di un 7% annuo, il massimo degli ultimi decenni.

Dopo queste dichiarazioni, l’azionario è crollato. L’S&P 500 è crollato del 4% nei tre giorni successivi.

Quasi tre settimane dopo, la domanda che ora ci poniamo è, quanti effetti avrà sui mercati e sull’economia mondiale l’invasione dell’Ucraina ad opera della Russia?

Per rispondere con una sola parola: tantissimi. Con tantissima volatilità in arrivo.

I due eventi hanno portato forti cali nel mese di febbraio per molti mercati globali. Per gli indici USA, l’S&P 500 ha chiuso il mese in calo del 3,1%. Il Dow Jones Industrial Average è crollato del 3,5%, ed il NASDAQ Composite ha perso il 3,4%. I tre indici hanno registrato il secondo calo mensile consecutivo.

Le azioni sono scese questo mese in Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, India e Hong Kong.

L’azionario soffre dall’inizio del 2022 se non da prima. Il NASDAQ 100 non tocca il massimo di 52 settimane dal 22 novembre, ma i cali dell’indice sono stati modesti, nonostante tutto.

Ora, all’inizio di un nuovo mese, la Russia attacca l’Ucraina. I due paesi hanno avviato ieri dei dialoghi sul confine con la Bielorussia e si incontreranno nuovamente, ma non è stato trovato alcun accordo. Al momento della scrittura la situazione sta solo peggiorando.

L’invasione russa è stata fortemente criticata in tutto il mondo e su Mosca sono state imposte una serie di sanzioni. Anche i mercati stanno punendo l’attacco della Russia.