Verbali Fed: previsioni positive basate su uno stimolo che potrebbe non arrivare

 | 08.10.2020 12:32

 

Quando hanno elaborato le loro previsioni economiche ottimistiche il mese scorso, i policymaker della Federal Reserve presumevano che ci sarebbe stato un ulteriore stimolo fiscale da parte del Congresso, una condizione che sembra meno probabile da ottenere dopo che il Presidente Donald Trump ha interrotto le trattative per trovare un compromesso su un pacchetto di stimoli.

Nei verbali del vertice del Federal Open Market Committee del 15-16 settembre, pubblicati ieri, si legge che:

“Molti partecipanti hanno notato che le previsioni economiche presumevano un ulteriore stimolo fiscale e che, se il supporto fiscale futuro dovesse essere significativamente minore o arrivare molto più tardi del previsto, il ritmo della ripresa potrebbe essere più lento di quanto ci si aspetta”.

Le proiezioni di settembre dei membri del FOMC avevano rincuorato gli investitori. Hanno ridotto la stima sul calo di quest’anno del PIL al 3,7% dal 6,5% del vertice di giugno. Hanno inoltre abbassato le previsioni sull’occupazione al 7,6% per il 2020 dal 9,3% del vertice precedente.

Entrambe queste previsioni sono ora messe in dubbio, con lo stallo delle trattative che ha spinto il presidente a bloccare i negoziati. I Democratici guidati dalla Presidente della Camera Nancy Pelosi insistevano per 2,2 mila miliardi di dollari di ulteriori aiuti, compresi finanziamenti federali per stati e governi locali. I Repubblicani, rappresentati dal Segretario al Tesoro Steven Mnuchin, rifiutano l’idea degli aiuti per i governi ed hanno fissato un tetto di 1,6 mila miliardi per il pacchetto.

Misure di spesa frammentarie; previsioni orientate dall’esito

Di conseguenza, il governo ha presentato la prospettiva di misure frammentarie, nella forma di accordi una tantum per gli aiuti a compagnie aeree ed un’altra serie di assegni ai cittadini, ma sembrano esserci poche probabilità di vederle realizzate prima delle elezioni.

I cinque membri del consiglio della Federal Reserve ed i 12 presidenti delle banche regionali che compongono la commissione hanno inoltre parlato del tipo di linee guida da dare per la politica flessibile sull’inflazione annunciata ad agosto, che esclude aumenti dei tassi preventivi per contrastare l’inflazione.

La maggior parte dei partecipanti ha favorito linee guida dettate dall’esito sulla tempistica di un possibile aumento dei tassi.