Fed più cauta sul rialzo dei tassi

 | 11.10.2023 11:37

Rendimenti alle stelle e timori sulla tenuta dei debiti nazionali a cui si aggiungono le incertezze di ormai due guerre, Ucraina e Medioriente, hanno portato diversi membri Fed a rilasciare dichiarazioni molto più da colomba sui prossimi rialzi.  

 
Le ultime dichiarazione dei membri Fed 

L’ultima a parlare è stata la presidente della Federal Reserve Bank di San Francisco, Mary Daly, secondo cui il recente aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbe significare che la banca centrale «non deve fare altrettanto». I rendimenti dei bond più alti potrebbero avere lo stesso effetto di un aumento dei tassi da parte della Fed. 
Daly, che non voterà sulle decisioni sui tassi quest’anno, è tra i funzionari della Fed che segnalano come condizioni finanziarie più restrittive potrebbero sostituire un altro aumento del denaro.  
La Daly è sempre stata indicata colomba, fino a quando, nell’ultimo anno si è schierata con i cosiddetti falchi, votando a favore del rialzo dei tassi. Lei stessa ha chiarito che il suo approccio è sempre stato molto pragmatico e legato ai dati. La sua ultima dichiarazione non è molto diversa da quanto detto solo una settimana fa "Se le condizioni finanziarie, che si sono notevolmente inasprite negli ultimi 90 giorni, rimarranno tese, la necessità per noi di intraprendere ulteriori azioni è diminuita",  
Alla Daly fa eco al presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic: “Non credo sia più necessario aumentare i tassi”. 
Ad aggiungersi al coro lunedì è stato il presidente della Fed di Dallas, Lorie Logan, membro votante: "Se i tassi di interesse a lungo termine rimarranno elevati a causa di premi a termine maggiori, potrebbe esserci meno bisogno di aumentare il tasso dei fondi federali". 
Il vicepresidente della Fed Philip Jefferson, membro del gruppo dirigente del presidente della Fed Jerome Powell, lunedì ha dichiarato che i funzionari "sono consapevoli della stretta delle condizioni finanziarie dovuta ai rendimenti obbligazionari più elevati e questo inciderà sulla loro scelta nel determinare se aumentare nuovamente i tassi quest'anno. 

Le stime 

Tutti insieme queste dichiarazioni suggeriscono che la Fed è sulla buona strada per mantenere i tassi stabili nella riunione del 31 ottobre-1 novembre.  
Il grafico mostra come sono cambiate le probabilità di aumento dei tassi secondo i dati raccolti dal Chicago Mercantile Exchange & Chicago Board of Trade