FTSE-MIB: cosa si profila all’orizzonte?

 | 10.06.2018 21:03

nizio con quanto scrissi nel mio ultimo articolo “prove tecniche di resurrezione” del 15 Aprile “…Ciò nonostante, vista la “posta in gioco”, l’allerta deve rimanere ai massimi livelli in quanto stavolta uno scivolone dell’indice al di sotto dei 22550 punti potrebbe far cedere (65% pox) il supporto importantissimo in fascia 22000-21900 con conseguente e probabile target area 20000”.

Ebbene, dopo aver assaporato la speranza che il trend rialzista epocale potesse finalmente aver inizio (speranza ormai ridotta al lumicino), dal massimo del 7 Maggio (24544 punti,) l’indice FTSE-MIB invece ha subito una vigorosa spinta ribassista che l’ha portato a toccare il minimo del 29 Maggio a 21122.

Ma perché? Le motivazioni sono varie e nell’aria sembra ci possa essere un’ ulteriore discesa con target le aree 20000 (pox 80%), 17800 (che nel caso, all’ 85% dovrebbe essere quello finale –pox 40%-) e 15000 (pox 15%).

Dovesse ciò accadere, valutando i dati e le prospettive future ATTUALI, ci sarebbero certamente varie occasioni di Aziende “a sconto”.

L’Europa, come ribadito più volte, ed Italia “in primis”, deve fare ancora i conti con le problematiche del sistema bancario e, ora, si dovrà valutare quale impatto potrà avere la fine del Quantitative Easing sui vari debiti sovrani europei.

Inoltre, come ben sappiamo, il rialzo è comunque stato accompagnato anche da altre perplessità a livello macro-economico come per esempio i dazi Trump, il rialzo dei tassi FED e la questione Nord Corea.

Se sugli NPL ho già avuto modo di esprimermi in precedenti articoli, vediamo cosa potrebbe succedere in Italia con la fine del Quantitative Easing.

Partiamo col dire che a Dicembre 2017 il debito pubblico nazionale ammontava a 2256 Mld.